L’asineria “sociale”

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A Marsan di Marostica, in provincia di Vicenza, un’intraprendente azienda agricola ha puntato tutto sulle attività educative e su quelle terapeutiche. Dotandosi di figure professionali qualificate e di animali docili e affabili come gli asini, utilizzati per la pet therapy.

Da sempre la campagna, con i suoi tempi meno frenetici, gli spazi più dilatati e il contatto diretto con la natura e con gli animali, ha favorito l’integrazione delle persone più svantaggiate: è provato, infatti, come il ritmo naturale della vita contadina, il lavoro fisico, il far parte di un piccolo nucleo di tipo familiare e il contatto con piante e animali risultino avere molteplici effetti benefici. Da questi presupposti è nata l’esperienza dell’azienda agricola La Pachamama (‘madre terra’ in lingua andina), il cui titolare, Maurizio Radin, dopo anni di lavoro spesi in progetti di cooperazione allo sviluppo in Sud America, è rientrato in Italia a metà degli anni ‘90 con l’idea di avviare un progetto di produzione agricola biologica e, insieme alla Cooperativa Sociale I Berici, ha poi intrapreso anche un progetto di Fattoria Sociale nel territorio di Vicenza. L’azienda è ubicata a Marsan di Marostica, a ridosso delle colline della fascia pedemontana Astico-Brenta, e si sviluppa in parte su terreno pianeggiante e in parte in collina, per una superficie complessiva di 6-7 ettari, su cui vengono coltivati ulivi, vigne, orti, frutteti e mais Marano, un’antica varietà autoctona del territorio vicentino. Unici due allevamenti: api e asini, questi ultimi utilizzati per le attività didattiche e sociali.

Produzione biologica

L’azienda produce così, con metodo biologico, olio extravergine di oliva, uva da vino, mais Marano, ortaggi, ciliegie, albicocche, fichi e miele di diverse qualità. È presente un laboratorio di trasformazione per la produzione di conserve, sottaceti, marmellate, succo d’uva e farina di mais Marano per polenta, oltre a un locale adibito a negozio dove vengono venduti tutti i prodotti, commercializzati anche in due mercati locali di Vicenza e attraverso la rete dei GAS, riforniti direttamente dal titolare una volta a settimana. La vendita on line avviene solo per la farina di mais attraverso la Cooperativa del Mais Marano, di cui Radin è socio e membro del consiglio di amministrazione. La produzione biologica, tuttavia, figura quasi come un’attività marginale, se confrontata con quello che, negli anni, Radin e i suoi collaboratori hanno avviato. La Pachamama, infatti, è stata una delle aziende che ha collaborato con la Coldiretti per dar vita alla rete delle fattorie didattiche del Veneto e, per questo, ogni anno accoglie bambini e ragazzi di scuole di ogni ordine e grado della provincia di Vicenza che scelgono di effettuare qui percorsi didattici e multidisciplinari.

Il sociale al centro delle attività

L’esperienza di Fattoria Sociale, che ha richiesto in azienda la presenza di figure professionali specifiche per erogare servizi rivolti alle persone in situazioni di svantaggio, è sicuramente la più importante. Essa ha trasformato l’azienda in una comunità diurna che opera in diverse direzioni: da una parte ospita minori in situazioni di disagio o con disabilità psichica e dall’altra offre l’opportunità ai ragazzi svantaggiati in età post-scolare di sperimentarsi con attività lavorative di ortoterapia e pet therapy in un contesto protetto, con la costante presenza di un medico e 3 educatori specializzati in grado di offrire loro la formazione necessaria e di osservarne i cambiamenti in atto. “La mia più grande soddisfazione in questi anni – rivela Radin – è stato il riconoscimento del nostro progetto di Fattoria Sociale e l’essere diventati un punto di riferimento per molti agricoltori e cooperative sociali in tutto il Veneto. Inoltre ci è stato riconosciuto nel 2012 dall’Università Bocconi il premio ‘Dal dire al fare’, per aver saputo coniugare l’etica con l’impresa, e abbiamo ricevuto anche il premio per l’innovazione alla Fiera internazionale ‘Agri&tour 2012’ ad Arezzo”.

Articolo di Laura Turrini

pubblicato su Imprese Agricole, Novembre 2013