Alla Masottina le migliori tecnologie per garantire la qualità dei vini

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Quasi trecento ettari di vigneti, di proprietà della famiglia, che si estendono sui Colli di Conegliano e nelle terre del Piave, a Gorgo al Monticano e Mogliano Veneto. L’azienda Masottina è stata fondata nel 1946 da Epifanio Dal Bianco che, grazie al lascito del padre, ha posto le basi per la produzione di vini di eccellenza. Oggi la produzione è composta, in prevalenza, da Vino Prosecco. A guidare le redini della produzione è oggi Adriano, figlio di Epifanio, nella doppia veste di presidente di Masottina S.p.A. e socio dell’Azienda Agricola Terre di Ogliano – Società Agricola Semplice. Un legame solido con il territorio che si tramanda di generazione in generazione. “I nostri principi ispiratori, che caratterizzano tutta la filosofia aziendale, sono rappresentati dalla centralità della famiglia, garante dello stile aziendale, sia esso declinato nella gestione stessa dell’organizzazione aziendale e commerciale sia nello stile dei vini che concepiamo sottili, fini ed eleganti” esordisce Adriano; “inoltre, l’investimento continuo nell’ampliamento del parco vitato è il punto di convergenza delle tre generazioni della famiglia Dal Bianco che, seguendo le orme del fondatore, hanno apportato un incremento degli ettari di proprietà e a conduzione diretta. Senza dimenticare la continua ricerca e l’investimento nella costanza qualitativa, resa possibile solo attraverso il controllo dell’intera filiera produttiva, dalla vigna all’imbottigliamento, e dalla ricerca delle migliori tecnologie, come la cantina a caduta gravitazionale, l’impianto d’imbottigliamento con tre fasi di controllo, la temperatura controllata nel trasporto delle uve”.

Parola d’ordine: rispetto dell’ambiente

Principi cardine a cui si aggiungono la valorizzazione del territorio e il rispetto dell’ambiente. “Attraverso lo studio e l’investimento nell’area di Ogliano si sono portate alla luce le caratteristiche uniche di quest’area, dal 2009 all’interno delle 43 espressioni territoriali della DOCG chiamate Rive” aggiunge il presidente; “il rispetto dell’ambiente circostante è determinato dalla scelta di creare ad Ogliano un centro di pressatura e vinificazione completamente interrata, quindi a basso impatto ambientale, e dalla scelta di coltivare ben 193 ettari certificati SQNPI e 86,5 tra certificati e in conversione Bio”. Un’attività che, quindi, si divide su due principali siti: Masottina, con sede a Castello Roganzuolo, e il centro di pressatura e vinificazione dell’azienda agricola Terre di Ogliano. “In entrambe le sedi è presente un impianto di pannelli fotovoltaici, ad Ogliano, inoltre, la cantina è totalmente interrata e questo permette un notevole risparmio energetico, grazie alla naturale temperatura dei sottosuoli” precisa Adriano, “a ciò si aggiungono le buone pratiche per la salvaguardia ambientale, come la  rigenerazione e depurazione totale delle acque reflue, e il termo condizionamento della cantina attraverso i tralci ottenuti dalla potatura”. L’azienda ha partecipato al POR/FESR 2014/2020, al PSR Veneto 2014/2020 e ai fondi OCM, ai fini della  promozione dei vini all’estero.

 

L’eccessiva burocrazia, un freno per l’attività

 

“Gli interventi che scegliamo sono indirizzati all’aggiornamento e al miglioramento delle tecnologie presenti in cantina, nella zona di vinificazione, nell’imbottigliamento e nel laboratorio” evidenzia Adriano, “i fondi sono un importante supporto al continuo aggiornamento, per facilitare, migliorare e rendere più efficiente il lavoro in cantina e al contempo offrire un servizio e un prodotto di eccellenza ai nostri clienti e consumatori. Le difficoltà sono molte, la congiuntura economica è peggiorata con la pandemia per non parlare dell’eccessiva burocratizzazione delle procedure. Un esempio è certamente rappresentato dalla normativa legata al biologico: noi crediamo molto in tale segmento di mercato e abbiamo investito in tal senso, ma l’attuale normativa non è ancora sufficiente. A mio parere, bisogna considerare il contesto ambientale in cui è inserito il vigneto,  perché  questo influisce sul lavoro della produzione biologica. Si dovrebbe trovare il modo di attualizzare la normativa al fine di incentivare lo sviluppo”. Non mancano, quindi, i suggerimenti a politica e istituzioni. “Mi piacerebbe che la politica facesse rete con le imprese, ascoltasse i problemi reali legati alla sviluppo e alla produzione, rimango un idealista perché amo enormemente il mio lavoro che è anche la mia grande passione” conclude il presidente, “io sono un ottimista ma è molto difficile fare delle previsioni per il futuro, oggi più che mai. Stare a contatto con la natura permette di sviluppare la resilienza e la flessibilità necessaria per prevedere gli sviluppi. In Masottina, per esempio, per fare fronte al cambiamento climatico in maniera costruttiva ho disegnato in modo strutturale il vigneto attraverso la creazione di canali e drenaggi per eventuali problemi causati dagli eccessivi fenomeni piovosi. Contemporaneamente, sono intervenuto sugli impianti d’irrigazione per combattere la siccità e ho inserito  un impianto a goccia che fornisce solo il necessario alla pianta, senza sprechi”.

di Antonio Longo