V Conto Energia, cosa prevede?

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Da due settimane è partito il Quinto Conto Energia per le rinnovabili. La gestazione è stata lunga, tribolata, più volte annunciata. Ma solo a luglio 2012 il Governo ha varato il decreto sul Quinto Conto Energia, che a partire dal 1 gennaio 2013 regolamenta e in questo caso riformerà gli incentivi da destinare all’energia ottenuta da fonti rinnovabili.

“Peccato che la scarsa comunicazione finora adottata – afferma Alessandro Ragazzoni, professore associato di economia e estimo rurale al Dipartimento di Scienze agrarie presso l’Università di Bologna – non sia ancora riuscita a sensibilizzare adeguatamente gli agricoltori e gli allevatori, che invece nel Quinto Conto Energia potranno trovare valide opportunità di integrazione al reddito”.

A differenza di quanto prevedeva il Quarto Conto Energia con la tariffa omnicomprensiva di 0,28cent.di euro per ogni kW immesso in rete, il Quinto Conto Energia non solo separa il fotovoltaico da tutte le altre fonti di energia rinnovabile, ma suddivide gli incentivi in base alla taglia di potenza installata e alla tipologia di dieta utilizzata per alimentare un impianto di biogas.

“Infatti – precisa Ragazzoni – sono previste tre fasce di impianti. Quelli fino a 300 kW di potenza installata, per i quali è prevista la tariffa incentivante più elevata che rimane comunque 0,28cent./euro; quelli da 300 a 600 kW che potranno usufruire di una tariffa intermedia e quelli fino a 1 MW, sempre di potenza installata, a cui sarà destinata la tariffa più bassa. Di più. All’interno di queste differenziazioni ne esiste una ulteriore che premia gli impianti alimentati esclusivamente con sottoprodotti ed effluenti zootecnici e non con colture dedicate: chi utilizzerà questa tipologia di impianti potrà inoltre ottenere un bonus, variabile da 1,5 a 3 cent/kW, nel caso proceda con  la rimozione dell’azoto dal digestato destinato poi a essere utilizzato come fertilizzante, un’opportunità che soprattutto nelle zone vulnerabili della Pianura padana non è certo di secondaria importanza”.

Secondo Ragazzoni quindi, con il Quinto Conto Energia il legislatore ha voluto tracciare una strada ben definita, diciamo pure a favore degli impianti fino a 300kW di potenza installata, che possono essere alimentati esclusivamente con sottoprodotti ed effluenti zootecnici.

I tempi però sono magri per tutti e gli investimenti, anche a causa della difficoltà di accedere al credito bancario, languono.

“Oggi un impianto sui 100-150kW di potenza installata costa mediamente intorno agli 800mila euro, una cifra notevole che richiede un’attenta valutazione del piano finanziario da adottare. Ma se fino a poco tempo fa il reddito ottenuto dagli impianti di biogas veniva considerato come reddito sostitutivo all’attività agrozootecnica, con il Quinto Conto Energia la prospettiva si ribalta e si deve cominciare a parlare di reddito complementare, perché la realizzazione di un impianto adeguato alle realtà territoriale e aziendale italiane coinvolge l’intero capitale agricolo in un’ottica di sostenibilità ambientale da cui non è più pensabile prescindere”.

Dal 28 febbraio al 1 marzo 2013 Cremona Fiere ospiterà la terza edizione di Bioenergy Italy, la kermesse nazionale sulle energie rinnovabili divenuto ormai appuntamento irrinunciabile per tutti gli operatori del settore non solo italiani ma anche esteri.