Uniti a tutto campo

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Oltre 5.600 soci cooperatori e un fatturato consolidato al 2021 intorno ai 240 milioni di euro,  Terremerse è una Società Cooperativa con sede a Bagnacavallo, in provincia di Ravenna, che attualmente conta più di 65 consulenti e tecnici agricoli e circa 400 dipendenti fissi e avventizi. Costituitasi nel 1991, la Cooperativa Terremerse riunisce molteplici realtà cooperative di  diversi territori e settori. Il suo attuale Presidente è Marco Casalini. Classe 1972, agrotecnico, conduce l’azienda agricola di famiglia, prettamente frutticola, con attività connessa di servizi al verde: 10 ettari nelle campagne di Faenza, in provincia di Ravenna, in Romagna, una delle aree maggiormente vocate a queste colture. Da metà degli anni Novanta, impegnato in ambito cooperativo; sin dalla sua costituzione, nel 2015, Presidente dell’Associazione di Organizzazioni di Produttori AOP Gruppo Viva Visione Valore, e appunto da gennaio 2010, Presidente di Terremerse, di cui da sempre è socio cooperatore.

“Terremerse – spiega Marco Casalini – è una cooperativa multifiliera dell’agroalimentare con una propria sezione O.P. Ortofrutta, unica in Italia per dimensioni e caratteristiche. Grazie a una struttura organizzativa originale, che configura un modello cooperativo unitario e allo stesso tempo diversificato, Terremerse interpreta da oltre 100 anni l’evoluzione della domanda del mercato per orientare le produzioni verso le innovazioni delle agroforniture, della ricerca e sviluppo, dell’impiantistica e irrigazione, dei cerealproteici, dell’ortofrutta, delle carni, offrendo servizi integrati a soci e clienti. Capillare è la sua presenza nel territorio emiliano-romagnolo e nazionale, con 35 punti vendita agroforniture dislocati su 8 regioni e 12 province e 20 centri di ritiro e stoccaggio cereali. Terremerse è inoltre dotata di un centro di saggio a supporto dell’attività di Ricerca e Sviluppo e di un centro lavorazione carni con annessa macelleria. L’imprenditore agricolo è oggi al centro di un complesso sistema economico, sociale e ambientale e deve essere quotidianamente in grado di affrontare le crescenti complessità del comparto. Ecco perché Terremerse è strutturata in modo da soddisfarne i bisogni con competenza, prodotti, attività e servizi”.

A fine 2020, parliamo di oltre 90mila tonnellate di pomodori e orticole con 0,8mila tonnellate di frutta programmata, più di 142mila tonnellate di cerealproteici, e poi agroforniture, carni e tanto altro, grazie a quella che da sempre è la filosofia del gruppo.

“Da sempre Terremerse crede in una sostenibilità ‘a tutto campo’ – illustra il Presidente – Ovvero economica, per l’agricoltore; sociale, a sostegno della produttività e della sicurezza alimentare, e ambientale, per il consumo razionale degli impieghi in agricoltura. Un obiettivo da raggiungere con scelte concrete e condivise: dall’utilizzo virtuoso delle tecnologie più evolute alla selezione degli agrofarmaci di nuova generazione, per aumentare la produttività nella tutela dell’equilibrio ambientale, esaltare la qualità delle colture e premiare il lavoro dei nostri soci. Per Terremerse l’eco-efficienza è una promessa da mantenere giorno dopo giorno, per rendere ogni prodotto agricolo un bene comune e fondamentale, sempre accessibile a tutti.”

Quanto ai canali di vendita questi sono ovviamente differenti a seconda del settore, come chiarisce il Presidente di Terremerse: “Ad esempio, nei cerealproteici i nostri clienti sono industrie produttrici di pasta, pane e prodotti per l’infanzia, mulini, mangimifici e industrie olearie. Per quanto riguarda l’ortofrutta invece, per il mercato fresco la vendita avviene attraverso il coordinamento di uffici commerciali decentrati costituiti presso le strutture degli associati, mentre per la frutta programmata abbiamo accordi con le principali aziende di trasformazione per la valorizzazione dei prodotti. Nel comparto della lavorazione delle carni, lavoriamo per i principali player della GDO-DO, nei canali HoReCa. e Food Service, a marchio proprio e Private Label ed effettuiamo vendita al dettaglio nella macelleria”.

Quali auspici per il settore? Marco Casalini conclude: “Che finalmente venga riconosciuta la centralità del ruolo del settore agricolo in ogni processo di sviluppo del Paese, a maggior ragione in un momento storico come quello che stiamo vivendo ora a causa della pandemia di Covid-19. Inoltre, la strategia Farm to Fork e il Patto Europeo Green Deal avranno effetti importanti su produzione e prezzi dei prodotti, un’autentica rivoluzione che solo se supportata da una gestione dell’agroalimentare smart potrà trovare la giusta dimensione. Agroalimentare smart per noi di Terremerse significa rafforzare quello che già facciamo, con le opportunità che il mondo extra agricolo già ci offre da tempo, con particolare riferimento all’ambiente e ai cambiamenti climatici, all’alimentazione con prodotti sicuri, diversificati, nutrienti, naturali ed etici. Inoltre, ma non solo, innovazione, agricoltura di precisione, genetica\biostimolanti e biocontrollo. Infine, aprirsi al cambiamento e lavorare insieme (parte agricola, industria, grande distribuzione, istituzioni, ecc.) sono la strada, unica, per cogliere tutte le opportunità che i mercati e la politica comunitaria ci stanno offrendo e, solo se uniti ognuno nel proprio ruolo, possiamo ridurre i rischi che, inevitabilmente, il cambiamento porta con sé.”

Sanzia Milesi