La banca dati della vite

1414

19063

Duecento milioni di talee (anzi, per la precisione 201.318.807) di uva da vino e da tavola, di cui oltre 18 milioni franche e 183 milioni innestate. Un “tesoro” vegetale, che rappresenta il patrimonio frutto della campagna produttiva di piantine di vite 2015-2016 che il CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) ha messo a disposizione sul portale del Ministero per le Politiche agricole nella sezione “Area Vivaisti” (catalogoviti.politicheagricole.it). Le piantine non innestate e innestate appartengono a varietà di viti iscritte al Registro Nazionale o ad altri Registri Nazionali dell’Unione Europea. Nella sezione riguardante il Registro Nazionale sono 376 le varietà di viti che hanno prodotto talee innestate. Largamente in testa per quantità, con 15.445.261 unità prodotte, è il vitigno Glera, componente base del Prosecco, seguito da Pinot grigio con 11.407.364 e Sangiovese con 10.905.485. Tra le varietà portainnesto si segnalano 140 Ruggeri e 1103 Paulsen, che hanno dato vita a circa il 77% del totale di talee franche prodotte (rispettivamente 9.640.138 e 4.438.815).

Per quanto riguarda i Registri di altri Paesi europei le talee innestate (18.159.238), già conteggiate nel computo complessivo,  appartengono a 177 varietà di uve da vino e da tavola, che non potendo essere utilizzate in Italia, vengono esportate nei Paesi d’origine delle gemme utilizzate per la produzione della piantina stessa. Le più innestate sono Macabeu (3.418.436 innesti) e Airen (1.415.906), pari circa al 27% del totale. Per quanto riguarda la suddivisione geografica,  Friuli Venezia Giulia (60% del totale), Veneto (15%), Puglia (7%), Sicilia (6%), Piemonte (5%) e Toscana (4%) si confermano le Regioni maggiormente produttive.

I dati raccolti nel sito, provenienti da tutta Italia, sono preziosi nella misura in cui consentono di creare una database nazionale che può essere in grado di fornire informazioni in tempo reale ai vivaisti prima ancora che si apra la fase della commercializzazione. Un supporto utile agli oltre cinquecento vivaisti italiani che, conoscendo l’effettiva disponibilità sull’intero territorio nazionale, “fanno” il mercato, stabilendo il prezzo di vendita ai viticoltori. Che, a loro volta, possono leggere in anticipo quali viti e quali varietà sono state prodotte e sono disponibili sul mercato.

Articolo di Emiliano Raccagni