I progetti per la filiera del legno

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È stato presentato a Cuneo lo studio Uncem sulla disponibilità e sull’uso delle biomasse forestali della Regione. Tremila i posti di lavoro potenziali.

Convegno di Cuneo, fonte UNCEM

Al Convegno promosso dall’Uncem Piemonte, Unione nazionale Comuni Comunità Enti montani, La filiera legno-energia. Lo sviluppo che muove la montagna, è emerso in maniera evidente come la filiera del legno sia il motore del nuovo sviluppo dei territori  montani del Piemonte.

Il Presidente Uncem, Lido Riba, ha spiegato:Da quando, sette anni fa, abbiamo iniziato il percorso molti progetti sono partiti. Sono nati i consorzi forestali di proprietari nelle 22 Comunità montane, le piattaforme di gestione del legno e, entro la fine del 2012, entreranno in funzione i primi impianti che trasformano la biomassa, il legno, in energia elettrica e calore, con sistemi tecnologici tra i più avanzati in Europa. Si tratta dei vettori di un nuovo utilizzo delle nostre foreste, con evidenti vantaggi ambientali, paesaggistici, ma soprattutto economici per le comunità che abitano la montagna”. I boschi sono i naturali “pozzi di petrolio” dai quali passa il nuovo sviluppo socio-economico della montagna piemontese, con la creazione di oltre tremila posti di lavoro grazie a una corretta e sostenibile gestione forestale.
Proprio la disponibilità di biomassa nelle aree montane, l’attuale utilizzo, il potenziale energetico, i nuovi progetti, sono al centro del dossier realizzato dall’Uncem, con il contributo della Fondazione CRC “La filiera legno nelle Terre Alte”. In Piemonte vi sono 900mila ettari di foreste, il 90% in montagna, di cui due terzi gestibili per lo sviluppo della filiera legno. La relazione programmatica regionale sull’energia stima una disponibilità di 2 milioni di tonnellate di legno prelevabile ogni anno, rispettando i criteri di massima sostenibilità per il territorio e l’ambiente.
In media, ogni ettaro di superficie forestale in Piemonte può produrre circa 3 tonnellate di legno l’anno, nell’ambito di un piano di gestione di 15 anni. I dati della Provincia di Cuneo parlano chiaro: 4.200 ettari di superficie boscata, 279mila tonnellate l’anno prelevabili con efficaci piani di gestione, 350 addetti impiegabili, 6milioni di euro di gettito da trasferire ai proprietari dei lotti boschivi e 17milioni per gli interventi in foresta delle imprese, oltre 12 megawatt di potenza elettrica producibile con piccoli gassificatori di biomassa legnosa.
Le recenti evoluzioni tecnologiche nei processi di valorizzazione energetica delle biomasse, con gli impianti di piccola taglia permettono di prevedere un rapido ed efficace sviluppo di filiere locali, con la nascita di consorzi di proprietari, di imprese e di piattaforme logistiche di gestione del legno. Un modello virtuoso, ben integrato con il territorio, già sperimentato in altre regioni dell’arco alpino. L’obiettivo è portare gli impianti alle biomasse. In ambiente montano, con l’energia termica ed elettrica prodotta con il cippato di legno, si crea un posto di lavoro nella filiera forestale ogni quaranta chilowatt di potenza installata. Lo hanno confermato a Cuneo Giuseppe Tresso, di PieMonti Risorse Srl, Roberto Isola per il Club della Gassificazione e Giorgio Dalmasso, dirigente Ipla. Anche la politica e gli enti locali devono fare la loro parte. Ne sono certi Teresio Delfino, deputato, Luca Colombatto, assessore provinciale all’Energia e all’Ambiente, e Mino Taricco, Consigliere regionale, presente a Cuneo con il collega Maurizio Lupi. La filiera del legno è un punto fermo nello sviluppo economico del Piemonte e, utilizzando le parole di Giuseppe Tardivo, ordinario di Economia all’Università di Torino, “La montagna può e deve dare il suo grande contributo”.
Scarica qui il lo studio: La filiera del legno nelle terre alte.