Banca delle Terre Agricole: al via la terza fase della vendita

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Tre semplici click per presentare la propria manifestazione di interesse per l’acquisto di terreni agricoli. Il via è stato dato lo scorso 19 febbraio, il termine ultimo è previsto per il prossimo  19 aprile. Si tratta del bando Ismea avente ad oggetto il terzo lotto dei terreni della Banca nazionale delle Terre agricole. Sono circa 10mila ettari, costituiti da 386 terreni per un valore di 130 milioni, che arriveranno sul mercato. Dal punto di vista geografico, la maggior parte dei terreni (68%) si trova in Sicilia, Basilicata e Puglia (la metà delle aree disponibili), nel Centro il 23%, è ubicato soprattutto in Umbria e Toscana, mentre il 9% è suddiviso tra Emilia Romagna, Veneto, Lombardia, Piemonte e Liguria. Per quanto concerne, invece, le tipologie colturali, il 48% dei terreni è seminativo, il 22% prato e pascolo, l’8% bosco, il 5% uliveto, il 5% agrumeto, il 4% vigneto, il 2% frutteto, il 2% orto. Per presentare la richiesta basta cercare il terreno all’interno della mappa pubblicata sul sito Ismea, presentare la manifestazione di interesse entro il 19 aprile, partecipare alla vendita vera e propria dal 27 aprile all’11 giugno e quindi procedere all’acquisto.

Accedendo al portale www.ismea.it è possibile visualizzare tutti i terreni, consultare le principali informazioni relative al luogo, alle caratteristiche agronomiche, al tipo di coltivazione, alle particelle catastali georeferenziate e presentare direttamente la manifestazione di interesse all’acquisto per uno o più lotti.

L’obiettivo principale del progetto è quello di mettere a reddito ingenti porzioni di terre pubbliche, “trascurate” nel corso degli ultimi decenni, favorendo soprattutto le nuove generazioni. Con la Banca nazionale delle terre agricole si sta sperimentando una nuova forma di rivalutazione dei beni comuni, per favorire lo sviluppo di nuove realtà agricole nei territori.

Il bando è aperto a tutti ma si rivolge soprattutto ai giovani under 41 ai quali è consentito di pagare il prezzo con rate semestrali o annuali per un periodo di 30 anni. Il valore minimo che l’Ismea si attende di incassare con la vendita del terzo lotto di terreno è di 130 milioni che saranno reinvestiti nel primo insediamento, nel ricambio generazionale e nello sviluppo aziendale. Sono stati già venduti, dall’istituzione nel 2016 della Banca nazionale delle Terre agricole, 10.574 ettari.

Dal punto di vista normativo, lo strumento era stato previsto ed istituito dalla Legge 28 luglio 2016, n.154 “Deleghe  al  Governo  e  ulteriori   disposizioni   in   materia   di semplificazione,  razionalizzazione  e  competitività dei settori agricolo e agroalimentare,  nonché  sanzioni  in  materia  di  pesca illegale”, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale numero 186 del 10 agosto 2016. In particolare, l’articolo 16 individua come obiettivo principale della banca quello di  costituire  un  inventario  completo della domanda e dell’offerta dei terreni e  delle  aziende  agricole, che  si  rendono   disponibili   anche   a   seguito   di   abbandono dell’attività produttiva e di  prepensionamenti, raccogliendo, organizzando e dando pubblicità alle informazioni necessarie sulle caratteristiche naturali, strutturali  ed   infrastrutturali  dei medesimi, sulle modalità e condizioni di cessione e di acquisto degli stessi nonché sulle procedure di accesso alle agevolazioni previste dal decreto legislativo 21 aprile  2000, n. 185. Il provvedimento normativo prevede anche che Ismea possa presentare uno o  più programmi  o  progetti  di ricomposizione fondiaria, allo scopo di  individuare  comprensori  territoriali nei quali promuovere aziende dimostrative o aziende pilota. Inoltre, Ismea può stipulare  apposite  convenzioni  con  gli  assessorati  regionali  e provinciali competenti e promuovere  forme  di  collaborazione  e  di partecipazione   con   le   organizzazioni   professionali   agricole maggiormente rappresentative e con le università e gli istituti superiori.

La bancadati può essere alimentata sia con i terreni derivanti dalle attività fondiarie gestite dall’Istituto, sia da quelli appartenenti a Regioni e Province Autonome o altri soggetti pubblici interessati a dismettere i propri terreni. In caso di richiesta d’acquisto effettuata da giovani, è prevista la possibilità di richiedere un mutuo ipotecario all’Ismea.

di Antonio Longo