Una carne salutare

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Carne suina e salumi possono essere a basso livello di colesterolo.

Nato dagli studi del nutrizionista zootecnico Benito Mantovani, sostenuto dalla rete di associazioni AmbroSia, il progetto di creare un suino adatto anche ad essere consumato da persone con problemi di colesterolo, ipertrigliceridemia e cardiocircolatori è ormai realtà. Se è vero che nel corso della storia il porco è sempre stato considerato da molte religioni come un animale immondo, le cui carni erano bandite dalla mensa – non era così invece per i Greci, i Romani e per tutta la civiltà cristiana – i miglioramenti attuati dalla genetica nel corso del Novecento l’hanno portato ad essere rivalutato sotto il profilo igienico e nutrizionale, tanto che il consumo di carne suina fresca o trasformata è al primo o al secondo posto tra le tipologie di carne, con una tendenza alla crescita in molti paesi. Tale approdo per il Grufolino è il risultato di una ricerca durata più di venti anni, che ha avuto come obiettivo quello di ridurre l’impiego di farmaci veterinari nell’allevamento senza perdere nulla per quanto riguarda il benessere degli animali, migliorando al contempo le prestazioni ambientali dell’allevamento e le caratteristiche salutistiche delle carni. Oltre al ridotto impiego di zoofarmaci, l’altro aspetto che caratterizza le carni di questo suino particolare è l’alimentazione curata e bilanciata, naturale a base di cereali con poche aggiunte di vitamine e di sali minerali, in maniera tale da soddisfare in ogni fase dell’accrescimento le esigenze della specie.

La finalitĂ  di AmbroSia

Lo scopo di AmbroSia è stato fin dall’inizio quello di mettere insieme professionisti ed imprese del settore agro-alimentare per dare vita ad un significativo miglioramento della qualitĂ  nutrizionale intrinseca degli alimenti attraverso tecnologie produttive rispettose sia del benessere degli animali sia dell’ambiente. La prova del benessere degli animali di tutte le filiere AmbroSia è riscontrabile alla loro macellazione, attraverso i loro organi bersaglio (fegato e linfonodi), i quali hanno un minor peso e volume, pari ad un 25 – 70% , rispetto ai loro simili. In occasione del congresso congiunto tenutosi a metĂ  dicembre 2012 fra la SocietĂ  Italiana dell’ObesitĂ  e l’Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica, dal titolo “ObesitĂ , dislipidemie e rischio cardiovascolare. Dall’alimento al farmaco”, tenutosi nell’Aula Magna della Basilica di Santa Giustina a Padova, il professor Giorgio Moretti, Direttore della Scuola di Specializzazione in Scienza dell’Alimentazione dell’UniversitĂ  di Padova, ha  messo in luce i benefici per la salute della carne di Grufolino rispetto al suino classico, riconducibili alla prevenzione delle malattie cardiovascolari e alle proprietĂ  antitumorali. Infatti, ciò che differenzia il Grufolino dagli altri suini non è tanto la quantitĂ  di grasso –la carne di suino ha giĂ  di per sĂ©, soprattutto in alcuni tagli, un contenuto di lipidi modesto, tale da non essere controindicata anche nelle diete ipocaloriche – ma piuttosto la sua qualitĂ : possiede un contenuto significativo di acidi grassi polinsaturi Omega 3 e Cla (acido linoleico coniugato) ed un tenore in colesterolo paragonabile a quello della carne di pollo, tipicamente consigliata a coloro i quali non devono assumere nella dieta del colesterolo di fonte alimentare. La caratteristica che differenzia analiticamente il Grufolino rispetto al suino tradizionale in commercio risiede nel maggior contenuto in Omega 3 (piĂą del triplo) e nella minore presenza di colesterolo (meno della metĂ ), che ne fa avvicinare le carni a quelle del pollo e ben al di sotto di una carne bianca come il coniglio.

Articolo di Roberto Villa