Una  interessante variante del Cultirapid

1974

CULTIRAPID_PRO - Foto 2

Il Combinato “CULTIRAPID PRO” di ma/ag è un attrezzo combinato per la lavorazione dei terreni e la preparazione del letto di semina nell’ottica di un’agricoltura conservativa, destinato quindi all’impiego su terreno sodo secondo le tecniche della minima lavorazione. Questa attrezzatura rappresenta una ulteriore interessante variante dell’attrezzo “CULTIRAPID” già noto ed apprezzato dagli operatori del settore già da diversi anni per la sue caratteristiche innovative e la sua versatilità d’impiego. Trova spazio e si afferma in tutte quelle condizioni in cui il residuo ed il terreno sodo possono rappresentare un problema. L’attrezzatura può essere trainata o semiportata, ed è composta da un unico telaio principale a struttura monotrave su cui sono posti tutti i vari elementi lavoranti. L’impiego del telaio con ruote centrali consente di ridurre la lunghezza complessiva dell’attrezzo a favore dell’impiego nel campo e della circolazione stradale. Il Combinato “CULTIRAPID PRO” è un preparatore combinato che compie diversi tipi di lavorazione in un unico passaggio e, grazie alla possibilità di regolare in modo indipendente i diversi gruppi di utensili (o di escluderli selettivamente), è in grado di adattarsi magistralmente alle condizioni del terreno e alle esigenze agronomiche delle colture. I cinque cantieri del “CULTIRAPID PRO” sono:

1. La dischiera anteriore allestita con dischi bombati dentati in acciaio al boro e regolazione dell’inclinazione in differenti posizioni. I dischi, montati su supporti a cuscinetti di grandi dimensioni sistema ma/ag, possiedono una particolare bombatura, tagliano il terreno e il residuo colturale rimescolandolo in superficie.

2. La dischiera intermedia allestita con dischi bombati dentati in acciaio al boro e regolazione dell’inclinazione in differenti posizioni (manuale o idraulica). I dischi, montati su supporti a cuscinetti sistema ma/ag, rimescolano in superficie il terreno precedentemente tagliato.

3. Il decompattatore posteriore ad ancore curve di tipo Michel H.600, montate su telaio indipendente con regolazione idraulica a parallelogramma della profondità di lavoro. La profondità di lavoro può essere variata in modo continuo da 5 cm fino a 30 cm circa. Le ancore operano la rottura più profonda del suolo, che può variare da una semplice fessurazione, sino a un completo decompattamento.

4. L’affinamento del terreno è affidato alla doppia dischiera stellare/ondulato autopulente. Questa è composta da dischi con particolare forma a “stella” che abbinato a dischi ondulati garantiscono il livellamento del terreno lavorato dalle ancore.

5. L’attrezzo termina con un rullo ad anelli, sostituibile con altre tipologie: gabbia, paker oppure in acciaio. Questo completa l’azione di affinamento e realizza l’assestamento del terreno. Il rullo è regolabile in modo indipendente in modo da calibrare al meglio il grado di livellamento/costipamento del terreno.

La particolare disposizione degli organi lavoranti consente un perfetto miscelamento del terreno, un piano di lavoro ottimale, ed una significativa riduzione della potenza impiegata. L’attrezzo viene correntemente impiegato secondo diverse tipologie di lavoro: su stocchi di mais trinciati ed anche su stocchi di mais e stoppie di grano o di riso in piedi, senza il minimo intasamento degli elementi lavoranti. In entrambi i casi si ottiene il taglio completo dello stocco e dell’apparato radicale e la miscelazione con i primi strati del terreno. Il vantaggio che deriva dall’impiego dell’attrezzo è sostanzialmente quello di seguire l’approccio della minima lavorazione del terreno con tutte le caratteristiche del metodo (lavorazione del solo strato superficiale, migliore regimazione idrica, riduzione del fenomeno dell’erosione dei suoli, risparmio in termini di carburante e manodopera, rapidità dell’esecuzione dei lavori, …). L’elevata velocità di lavoro (10/20 Km/h) permette di intervenire con maggiore tempestività e di ridurre i costi di lavorazione, garantendo una resa oraria di 4/7 ettari. La profondità di lavoro delle ancore è di 20/30 cm (max), mentre quella delle dischiere e del gruppo stellare è di 5/15 cm. L’attrezzo è disponibile nella versione con telaio semiportato o trainato ripieghevole idraulicamente a 2,55 m per il trasporto su strada. Le larghezze di lavoro variano da 4,00 m a 6,00 m, per una potenza richiesta da 250 a 400 HP.