Un indirizzo di studio specifico della più moderna agromeccanica

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Grazie all’intervento dell’On. Maria Spena, Vice Presidente della Commissione Agricoltura alla Camera, è stato accolto l’invito di Uncai – Unione Nazionale Contoterzisti Agromeccanici e Industriali, affinché gli ordinamenti didattici degli istituti tecnici di agraria siano aggiornati con un indirizzo specifico dedicato alla meccanizzazione agricola.

“L’ordine del giorno è stato approvato dalla Camera dei deputati, ora ci auguriamo che l’iter parlamentare della riforma degli Its prosegua senza troppi intoppi. Alla luce degli sviluppi tecnologici dell’agricoltura, appare fondamentale potenziare la formazione agromeccanica, oggi ridotta a poche pagine di libri di testo. La richiesta ha il carattere dell’urgenza e parte direttamente dalle nostre imprese”, ha dichiarato il presidente di Uncai – Unione Nazionale Contoterzisti Agromeccanici e Industriali Aproniano Tassinari.

“La modernizzazione dell’agricoltura è un percorso complesso, comprende aspetti non solo economici ma anche sociali, culturali e organizzativi” ha dichiarato l’On. Maria Spena. “Nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ha trovato uno spazio importante l’innovazione tecnologica nel settore agromeccanico, a dimostrazione di quanto la capacità di coniugare sostenibilità ambientale e livelli elevati di produttività sia sempre più affidata alla conoscenza e all’utilizzo delle nuove tecnologie di agricoltura e industria 4.0 che richiederanno il ricorso a professionisti formati e qualificati. Il rinnovo sistematico del parco macchine deve, quindi, essere accompagnato da un progetto articolato e concertato affinché le basi teoriche e pratiche dell’agricoltura di precisione e dell’agricoltura digitale diventino un sapere condiviso, comune a tutte le filiere agricole. Per questo motivo, su indicazione di Uncai, abbiamo chiesto al Governo di prevedere l’istituzione negli istituti superiori di agraria e negli istituti tecnici di uno specifico indirizzo in agromeccanica. Ora confidiamo nell’accoglimento della proposta”.

A cura di Pier Luigi Scevola