Lotta alla peste suina in Sardegna

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La Cia lancia l’allarme: i focolai della malattia non possono essere più considerati casuali e spontanei. Gli allevatori vogliono risposte precise dalla Regione Sardegna.
Secondo la Cia questa è una vicenda che apre molte perplessità: forse questi focolai di peste suina non sono da considerarsi spontanei e casuali. La Cia chiede, quindi, alle organizzazioni professionali agricole e al mondo della cooperazione di fare fronte comune verso un problema che in questi anni ha portato al disastro la suinicoltura sarda, con il conseguente esborso di enormi risorse finanziarie pubbliche per fronteggiare le continue emergenze.
La suinicoltura in Sardegna è un settore di grande rilevanza per l’agricoltura e l’economia dell’isola, ma, ormai da oltre 30 anni, la vera piaga che coinvolge questo settore è la peste suina. La Cia, Confederazione Italiana Agricoltori, lancia un grido d’allarme: è venuto il momento di debellare questo grave problema definitivamente, la peste suina è arrivata addirittura nell’Agenzia regionale per la ricerca scientifica, la sperimentazione e l’innovazione tecnologica nei settori agricolo, agroindustriale e forestale (Agris).
La Cia sollecita la Regione a fare chiarezza sui suini non censiti, irregolari e al di fuori di ogni controllo. Nasce la necessità di promuovere l’anagrafe dell’intero patrimonio suinicolo, di mettere sotto sequestro tutti gli animali clandestini e di consentire il pascolo solo esclusivamente agli animali regolari e controllati sotto il profilo sanitario. Un’altra richiesta avanzata dalla Cia è smantellare la macellazione clandestina e di consentire quella a carattere familiare esclusivamente per i capi censiti e sotto controllo sanitario. In tale contesto vanno premiate le aziende che rispettano le regole di sanità animale, mentre va usata la mano pesante per chi si colloca fuori dei controlli e delle regole, arrivando al sequestro degli allevamenti. Infine, è indispensabile rendere obbligatoria in etichetta l’indicazione dell’origine delle materie prime per le carni commercializzate in Sardegna e per i salumi trattati nei salumifici della Regione.