Le tecnologie dello spazio per l’agricoltura

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efesto

Entro la fine del 2016 l’Agenzia Spaziale Europea manderà in orbita il satellite Sentinel 2B. Sarà un momento importante per lo sviluppo dei servizi dedicati all’agricoltura di precisione perché permetterà di rafforzare la missione della serie Sentinel, della quale fanno parte il gemello Sentinel 2A e il predecessore Sentinel 1A. Questi satelliti hanno il compito di offrire immagini e dati, con una precisione finora mai raggiunta, di terreni coltivati e delle foreste di tutto il mondo, con lo scopo dichiarato di favorire una produzione agricola sempre più sostenibile e rispettosa dell’ambiente.

Lo ha detto nei giorni scorsi Simonetta Cheli, responsabile dei programmi di osservazione della Terra dell’Esa, tra i protagonisti dell’incontro ‘Le tecnologie dello spazio per l’agricoltura’ organizzato dal Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo Da Vinci di Milano.

”Con il satellite 2B in orbita, avremo una mappa completa della Terra ad altissima risoluzione ogni 5 giorni”, spiega Cheli. ”I 13 strumenti a bordo forniranno una visione molto precisa della copertura delle foreste e delle coltivazioni. Questo permetterà il monitoraggio e l’implementazione delle politiche agricole, cosa fondamentale se pensiamo che metà del budget dell’Unione europea è destinato all’agricoltura, ma non solo: l’osservazione ravvicinata delle condizioni del terreno permetterà di razionalizzare l’uso di acqua e fertilizzanti e di individuare il periodo ottimale per la raccolta”.

Grazie anche a questo progetto, l’Italia cerca di colmare il divario tecnologico con Germania e Francia, attualmente i Paesi più avanzati nel settore. ”Negli ultimi mesi –continua Simonetta Cheli-  si registra un numero sempre crescente di utenti che chiedono di poter accedere ai dati: si tratta soprattutto di enti di ricerca, università, ma anche enti locali, corpo forestale. Al momento i dati dallo spazio vengono usati più per il rilevamento ambientale che per l’agricoltura, ma ci aspettiamo dei progressi in questo senso”.

Scendendo dallo spazio verso la terra, ma rimanendo in cielo, l’agricoltura di precisione trova alleati sempre più duttili e concreti nei droni. Nei giorni scorsi ha fatto il suo esordio Efesto, il prototipo realizzato dall’area di ricerca di Pisa del Cnr, che sarà impiegato nell’agricoltura e in viticoltura per ridurre al minimo gli impatti ambientali dei sistemi produttivi.

Compito di Efesto, infatti, sarà contribuire al risparmio nei consumi di acqua e pesticidi, ad esempio con migliori calibrature dei parametri per la semina o una più corretta modulazione delle dosi di fertilizzante

Utilizzando le mappe prodotte dal drone, si applica una strategia di deficit irriguo che può portare ad un risparmio di acqua del 25%. Efesto, prodotto da Sigma Ingegneria, dispone di sistemi multisensoriali messi a punto dall’Istituto di scienze e tecnologie dell’informazione (Isti-Cnr), dall’Istituto di biometereologia di Firenze (Ibimet-Cnr) e dal gruppo Refly del Cnr pisano.

Grazie a Efesto abbiamo la possibilità di acquisire dati provenienti da più sensori contemporaneamente e ad altissima risoluzione in modo da poterli elaborare assieme”,  ha sottolineato Alessandro Matese dell’Ibimet-Cnr.  “Dalla fusione di questi dati saranno elaborate indicazioni importanti. Il drone da’ la possibilità di voli ripetuti, acquisizione di immagini visibili termiche e multispettrali georiferite e l’elaborazione post volo dei dati per la mosaicatura – ha aggiunto Ovidio Salvetti dell’Isti-Cnr.

Emiliano Raccagni