L’agricoltura 4.0 cresce in tutto il mondo. In Italia di più

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Cresce in tutto il mondo il mercato dell’agricoltura 4.0, che nel 2018 valeva 7 miliardi di dollari, di cui il 30% generati in Europa. Ma ancora di più cresce in Italia, dove si stima un valore compreso tra i 370 e i 430 milioni di euro, 5% sul totale globale e 18% su quello continentale, generato per circa l’80% da offerte innovative di attori già affermati nel settore (ad esempio i fornitori di macchine e attrezzature agricole) e per circa il 20% da soluzioni di attori emergenti (soprattutto startup), che propongono sistemi digitali innovativi e servizi di consulenza tecnologica. Il merito è quindi innanzitutto delle oltre 110 aziende fornitrici, protagoniste di più di 300 soluzioni già presenti sul mercato e impiegate da oltre metà delle imprese agricole italiane. Sono alcuni risultati della ricerca dell’Osservatorio Smart Agrifood della School of Management del Politecnico di Milano e del laboratorio RISE dell`Università degli Studi di Brescia, presentata  durante l’evento Agricoltura digitale 4.0: sicurezza, sostenibilità e casi virtuosi. L’innovazione digitale entra anche nella filiera agrifood con soluzioni che aumentano la competitività dell’intero settore e migliorano qualità e tracciabilità del Made in Italy alimentare. Si contano infatti 133 applicazioni tecnologiche pensate per favorire la tracciabilità di prodotto, grazie alle quali il 38% delle aziende agricole intervistate afferma di avere migliorato l’efficacia di processo e il 44% l’efficienza, con la conseguente riduzione di tempi e costi.

Ma è in generale tutto il mondo dell’agricoltura 4.0, inteso come l’utilizzo di diverse tecnologie interconnesse per migliorare resa e sostenibilità delle coltivazioni, qualità produttiva e di trasformazione, nonché condizioni di lavoro, a godere di un periodo di grande fermento. Valga per tutti l’esempio delle soluzioni dedicate all’agricoltura di precisione e, anche se ancora in misura inferiore, all’agricoltura interconnessa (internet of farming), impiegate dal 55% di 766 imprese agricole intervistate nella ricerca, con l’età e il titolo di studio che non influiscono significativamente sull’adozione di soluzioni 4.0.

Il contesto è favorevole anche per la nascita di startup che propongono soluzioni digitali per l’agricoltura: se ne contano 500 nel mondo, muovono quasi 3 miliardi di dollari in investimenti e si dedicano soprattutto all’e-commerce (65%). L’Italia mostra numeri da leader europeo per presenza di queste giovani aziende innovative, anche se con appena 25,3 milioni di euro di finanziamenti (appena l’1% sul totale), appare ancora marginale la capacità di raccogliere capitali.

L’agricoltura sta affrontando due sfide importanti per mantenere la competitività del settore: da una parte ridurre i costi ed aumentare la redditività, dall’altra produrre di più e valorizzare maggiormente i propri prodotti”,  ha detto il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti. “In tale contesto l’innovazione in generale e le tecnologie digitali sono strategiche, soprattutto in un Paese come l’Italia in cui si punta sempre più verso un sistema alimentare inclusivo, efficiente, sostenibile, nutriente e sano. Ma è anche oramai indiscusso il ruolo dell’innovazione e delle tecnologie digitali per la sostenibilità ambientale delle imprese agricole. Produrre di più utilizzando meno risorse: è il tema che rappresenta la stella polare dell’agricoltura di oggi e di domani. Perché soltanto un’agricoltura che punti all’innovazione sarà capace di superare le future sfide e di soddisfare le aspettative della società“.

L’innovazione è la chiave per promuovere la sicurezza alimentare e la sostenibilità ambientale nel settore agricolo – ha detto Alberto Ancora, presidente di Federchimica – Agrofarma -. Le imprese del comparto degli agrofarmaci investono ogni anno il 6% del fatturato totale in R&D per lo sviluppo di nuove molecole sempre più efficaci e meno impattanti. Lavoriamo per introdurre tecnologie innovative che consentano interventi agronomici finalizzati a salvaguardare la salute delle piante al fine di migliorare la produttività agricola nel pieno rispetto della salute dell’ambiente e dei consumatori“.

Anche il mondo dei fertilizzanti investe in nuove tecnologie – ha aggiunto Giovanni Toffoli, presidente di Federchimica – Assofertilizzanti – mettendo in atto interventi puntuali ed efficienti, monitorando in tempo reale l’operato sul campo e consentendo quindi di adeguare, se necessario, il piano di fertilizzazione, raggiungendo una maggiore efficacia e minimizzando gli sprechi. Si fa uso di strumenti e di tecnologie avanzate, come, per esempio, sensori prossimali e GPS, che permettono di misurare le carenze nutritive delle colture e valutare se e di quale fertilizzante ci sarà bisogno, nonché di strumenti che consentono di misurare le caratteristiche del suolo e della coltura al fine di integrare attività di campo e strumenti in maniera sinergica“.