Trend positivo su tutti i fronti

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Crescono i lavoratori agricoli dipendenti; aumentano anche gli imprenditori agricoli professionali; segno più anche per le aziende che occupano operai agricoli dipendenti. È questa la fotografia che delinea il report diffuso nei giorni scorsi dall’Inps e aggiornato allo scorso anno. Segnali confortanti quelli provenienti dal comparto primario, senza ombra di dubbio uno dei settori con margini di crescita più elevati.

Il numero di operai agricoli dipendenti è passato da 1.035.654 del 2016 a 1.059.998 del 2017, con un incremento di circa 24.300 lavoratori, pari a +2,4%. La distribuzione territoriale degli operai agricoli dipendenti, in base al luogo di lavoro, nell’anno 2017 evidenzia che il Sud è l’area geografica che, con il 39,8%, presenta il maggior numero di lavoratori, seguita dal Nord-est con il 21,7%, dalle Isole con il 16,7%, dal Centro con il 12,1% e dal Nord-ovest con il 9,6%. A livello regionale, il numero di operai agricoli dipendenti è aumentato, in modo particolare, in Friuli Venezia Giulia (+24,9%), in Veneto (+15,2%) e in Abruzzo (+12,4%). In controtendenza, invece, le variazioni in Trentino Alto Adige (-14,5%), a causa del calo di produzioni frutticole e viticole, in Sardegna (-1,6%) e in Calabria (-0,7%). Le regioni in cui si concentra il maggior numero di lavoratori sono la Puglia (17,4%), la Sicilia (14,4%) e la Calabria (10,8%).

La classe d’età con maggior frequenza risulta essere quella ‘45-49 anni’, in cui si trova il 12,6% dei lavoratori. Nelle classi d’età da 50 anni in poi si concentra il 32,0% dei lavoratori, il 22,1% hanno invece meno di 30 anni. Dal 2012 al 2017 la composizione per genere fa registrare un decremento della percentuale di donne sul totale dei lavoratori, dal 37,2% al 33,5%.

Il numero di aziende che occupano operai agricoli dipendenti è passato da 186.424 dell’anno 2016 a 188.016 del 2017, registrando un lieve incremento pari a +0,9%, in controtendenza con il 2016, mentre dal 2012 al 2014 il numero di aziende è diminuito complessivamente di -3,9%. A livello regionale, nell’ultimo anno, il maggior incremento in percentuale si è registrato in Abruzzo con un +14,8%, mentre, tra le regioni in controtendenza, si evidenziano il Trentino Alto Adige (-8,0%) e la Valle d’Aosta (-5,2%).

Sul fronte dei lavoratori agricoli autonomi, si passa da 453.949 del 2016 a 454.285 del 2017, con un lieve aumento di circa 340 lavoratori, pari a +0,1%; tra le categorie di lavoratori autonomi, l’unica in aumento risulta essere quella degli Imprenditori Agricoli Professionali (IAP), che passa da 35.423 a 38.331, con un incremento pari a +8,2%. Dal 2012 i Coltivatori Diretti hanno avuto un continuo andamento decrescente, passando dai 438.798 lavoratori del 2012 ai 415.636 del 2017, facendo registrare una diminuzione complessiva pari a -5,3%. Tale categoria continua ad essere, comunque, nettamente prevalente, rappresentando il 91,5% del totale del 2017.

I Coloni e Mezzadri, trattandosi di un gruppo chiuso in ingresso, presentano un andamento decrescente ancora più accentuato, passando dai 640 del 2012 ai circa 320 del 2017, con una diminuzione complessiva pari al -50,3%.

Gli Imprenditori Agricoli Professionali, invece, evidenziano un trend in continua crescita, passando dai 29.019 lavoratori del 2012 ai 38.331 del 2017, facendo registrare un incremento pari al +32,1%

A livello territoriale, nel 2017 più della metà dei lavoratori agricoli autonomi (51,3%) si trovano nelle regioni del Nord. In particolare il Nord-est è l’area geografica che, con il 28,4%, presenta il maggior numero di lavoratori, seguita dal Nord-ovest con il 22,9%, dal Sud con il 20,7%, dal Centro con il 17,0% e dalle Isole con il 11,0%. Con riferimento alla distribuzione regionale, in Piemonte si concentra la maggior parte dei lavoratori agricoli autonomi, con 49.787 unità, pari all’11,0%, seguono il Veneto con 48.003 (10,6%), l’Emilia Romagna con 44.811 (9,9%) e la Lombardia con 44.047 (9,7%). Nell’ultimo anno la composizione per genere tra i lavoratori fa registrare una prevalenza maschile pari al 65,9%, con 299.559 lavoratori, nel 2012 la quota di maschi era più bassa (64,1%).

La classe d’età modale nel 2017 risulta essere quella ‘50-54 anni’, con 64.950 lavoratori, pari al 14,3% del totale. Nelle classi d’età da 55 anni in poi si concentra il 44,4% dei lavoratori agricoli autonomi. L’età media dei lavoratori nel 2017, come lo scorso anno, resta stabile a 52,8 anni, ma è aumentata di oltre un anno rispetto al 2012 (51,5 anni).

Il numero di aziende agricole autonome è passato da 353.774 dell’anno 2016 a 356.949 del 2017, registrando un lieve aumento, pari a +0,9%. Nel periodo 2015-2017 il numero di aziende agricole autonome è aumentato di circa 4.400 unità, con un incremento pari a +1,3%. A livello regionale, nell’ultimo anno, il maggior incremento si registra in Sardegna (+7,1%) ed in Umbria (+3,3%); mentre le regioni in cui si registra il maggior decremento sono Marche (-3,4%), Molise (-2,6%) ed Abruzzo (-1,0%).

Antonio Longo