L’importanza, ancora sottovalutata, delle cooperazioni

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Presentato il Rapporto su Credito e cooperazione agricola realizzato dall’Osservatorio della cooperazione agricola con il sostegno del Ministero delle Politiche Agricole. Il modello cooperativo è importante per l’economia del Paese, ma non è sufficientemente compreso, soprattutto dal sistema bancario.
Un modello imprenditoriale affidabile e solido, ma purtroppo ancora insufficientemente conosciuto nella sua governance gestionale: questa la fotografia dell’impresa cooperativa agricola emersa dal Focus su credito e cooperazione realizzato dall’Osservatorio della cooperazione agricola in collaborazione con Nomisma ed Ismea e presentato a Roma.
Più di un quarto dei finanziamenti che le banche erogano all’industria alimentare, pari a 7,5 miliardi su un totale di 30, è assorbito dalle cooperative, ma, nonostante ciò, il sistema bancario non le comprende ancora adeguatamente. Così nasce la necessità di attivare nuove forme di collaborazione con l’ABI e l’intero sistema bancario, prima tra tutte la proposta di un nuovo modello di rating compatibile con la struttura economica dell’impresa finanziaria.
Ersilia Di Tullio, responsabile dell’Area Sviluppo di Nomisma, che ha curato la ricerca congiuntamente ad ISMEA nel quadro delle attività svolte dall’Osservatorio della cooperazione agricola, ha evidenziato le differenze tra l’impresa cooperativa e quella di capitali. Il primo punto emerso dal suo intervento è il peso notevole che riveste il contributo dei soci, che rappresenta il 15% del complessivo indebitamento finanziario delle cooperative.
Maurizio Gardini, presidente di Fedagri-Confcooperative, ha dichiarato: “È evidente che la sottopatrimonializzazione di molte delle nostre cooperative rappresenti, nei confronti delle banche, un elemento negativo sul piano dell’affidabilità. Applicando  alle cooperative i sistemi di rating standard per le imprese di capitali, la valutazione del merito creditizio finisce di fatto per sottostimarne le reali performance finanziarie e di reddito. La principale esigenza emersa dallo studio su Credito e cooperazione è quindi proprio la necessità di individuare strumenti di valutazione più sofisticati e rispettosi delle  peculiarità cooperative. Allo stesso tempo, avanziamo al sistema bancario la proposta di valutare insieme la predisposizione di una specifica offerta integrata (prodotti finanziari più servizi) destinata sia alle cooperative e sia ai propri soci”.
Il sistema bancario, in altre parole va sensibilizzato sull’importanza delle cooperative agroalimentari ed agricole, che anche in periodi di crisi, non cessano di produrre e di investire, in virtù del loro stretto legame con i soci, a differenza di altre tipologie d’impresa che possono rifornirsi liberamente sui mercati globali o delocalizzare le attività. Noi siamo l’espressione più autentica del made in Italy alimentare”. Della solidità dell’impresa cooperativa ha parlato anche Giampaolo Buonfiglio, Presidente Agci Agrital. Le cooperative, ha spiegato, “rappresentano una proiezione d’impresa degli imprenditori agricoli associati e ciò conferisce loro un orizzonte di lungo periodo rispetto ad un’impresa di capitali. Si tratta di un importante elemento di ‘garanzia’ che non sempre viene considerato dalle banche. L’impresa cooperativa è spesso una condizione necessaria per la sostenibilità economica delle imprese agricole associate e quindi investire in cooperativa significa sostenere non solo 5.000 imprese ma oltre 800.000 produttori associati”.
La consistenza della cooperazione agricola ed agroalimentare e forestale, secondo i dati raccolti dall’Osservatorio della Cooperazione agricola nazionale contenuti nel rapporto 2008, è così:
–       5.834     cooperative attive
–       863.323 produttori associati
–       93.786   addetti
–       34,3       miliardi di euro di fatturato.
Complessivamente la cooperazione controlla il 36% della PLV agricola nazionale ed esprimeil 24% circa del fatturato del settore alimentare italiano con livelli diversi di rappresentanza nei singoli comparti produttivi: il vitivinicolo, l’ortofrutticolo, il lattiero-caseario, lo zootecnico ed i servizi sono i settori dove la presenza cooperativa risulta particolarmente significativa e dove riesce ad esprimere importanti livelli di eccellenza.
Qui puoi scaricare il Rapporto sul credito e le altre presentazioni tenute al Focus su credito e cooperazione.