I rischi dell’illegalità

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Secondo un recente rapporto della FAO il mercato mondiale di fitofarmaci genera ogni anno fatturati di 50 miliardi di US$  ed è in continua crescita. Nel 2013 erano circa 2,3 milioni le tonnellate vendute a livello globale e secondo le stime si potrebbe arrivare a 3,2 milioni nel 2019. L’efficacia di un fitofarmaco nello svolgere il suo ruolo dipende dall’appropriata modalità d’uso e dalla qualità del prodotto. I suoi effetti sull’ambiente e sulla salute rientrano nei parametri definiti dalle organizzazioni di controllo preposte solo se il fitofarmaco rispecchia i parametri standard ed è prodotto in strutture e con processi autorizzati e certificati. Tutto quanto esula da controlli ufficiali e non è prodotto nel rispetto di determinati standard può avere effetti non previsti, sia sull’ambiente che sulla salute degli operatori e dei consumatori. In altre parole, se il fitofarmaco è contraffatto non sono noti gli effetti che possono derivare dal suo uso. Ma i fitofarmaci sono soggetti a contraffazione? Ebbene sì e persino con numeri importanti. Ne parla un rapporto recentissimo curato dall’OSCE. Si stima che il fenomeno della contraffazione di fitofarmaci sia grossolanamente delle dimensioni del 25% del mercato globale e il 70% di esso sembra che arrivi sul mercato in piccoli imballi, destinati dunque ai piccoli agricoltori o alle forme private di agricoltura. Non solo, ma nel rapporto si legge: “La redditività del commercio illegale di fitofarmaci contraffatti fa di esso una delle prime dieci attività più lucrative del crimine organizzato”. Dato l’aumento nell’utilizzo di fitofarmaci il problema del contrabbando e della contraffazione deve essere ormai considerato come una nuova minaccia globale.

Sebbene possa sorprendere, anche l’Europa è interessata dal problema. Secondo l’ECPA – European Crop Protection Association, Associazione Europea per la Protezione delle Colture – „una quantità in aumento di fitofarmaci contraffatti e illegali arriva in Europa soprattutto dall’Asia, oppure tramite canali paralleli. Quasi tutti i paesi europei sono stati interessati da fenomeni di contrabbando, anche solo di passaggio, entro i propri confini nazionali“. Secondo uno studio del 2015 della Commissione Europea, Direttorato Generale Salute ( QUI ) l’80-90% dei fitofarmaci illegali scoperti nei maggiori porti europei sarebbe di derivazione cinese. Lo stesso studio indicherebbe che il contrabbando e la contraffazione riguardano il 10% (in media) del mercato europeo.

I primi casi di contrabbando o contraffazione in Europa sono stati scoperti all’inizio di questo secolo. Secondo ECPA ogni anno l’industria dei fitofarmaci perde 1 miliardo di € introiti in Europa  e 4,4 miliardi € a livello globale per via dei  traffici illegali di fitofarmaci. Ma questa potrebbe essere solo la punta dell’iceberg.

L’uso di fitofarmaci contraffatti non è solo di portata economica e per l’industria ma ha conseguenze ambientali e sulla salute degli operatori che sono difficili da prevedere. A differenza dei fitofarmaci prodotti con formule ufficialmente riconosciute, quelli contraffatti non sono stati né studiati né analizzati; non se ne conoscono gli effetti sull’uomo, e sull’ambiente; non se ne conosce la permanenza in natura e quali reazioni chimiche potrebbero generare, una volta permeati nell’ecosistema. Sono insomma “mine vaganti” che potrebbero gravemente contaminare la catena alimentare, i suoli, le acque. Per la gravità del problema e per il suo aumento l’ ECPA ha iniziato con la Commissione Europea e altre organizzazioni internazionali un programma per aumentare la consapevolezza nei confronti di questo tema. Tra le iniziative vi sono corsi di sensibilizzazione  e formazione anche per agricoltori, per capire eventualmente come riconoscere un prodotto falsificato o almeno come iniziare a sospettare  Vi è inoltre una pagina internet – www.illegalpesticides.eu  – che contiene informazioni e la possibilità di indicare casi sospetti.

Ma come riconoscere un pesticida contraffatto o illegale da uno invece legale e originale? Il primo segnale di allarme deve sicuramente essere il prezzo, minore rispetto agli standard di mercato, e  la distribuzione tramite canali non autorizzati ufficialmente. “Ma vi sono sul mercato prodotti così altamente sofisticati da imitare l’imballaggio e l’etichetta originali e in grado di  mascherare molto bene prodotti  che contengono ingredienti di qualità inferiore. Per questo ECPA incoraggia gli imprenditori agricoli a “conoscere il proprio fornitore“, ovvero a fare acquisti solo da fornitori formalmente certificati, per esser sicuri di acquistare prodotti legittimi e registrati“. ECPA ha messo a punto una breve lista di comportamenti utili a far fronte, in parte, al problema il contrabbando di fitofarmaci contraffatti:

  • acquistare prodotti solo da distributori noti e di serietà accertata;
  • evitare affari con venditori sconosciuti;
  • assicurarsi che l’etichetta sia nella lingua della nazione in cui il prodotto viene venduto;
  • richiedere una fatturazione dettagliata dell’acquisto;
  • cooperare con le autorità informandole di ogni offerta o uso di materiale sospetto.

Articolo di Maria Luisa Doldi

 

Maggiori informazioni:

Commissione Europea:  QUI

European Crop Protection Agency: QUI

Studio OSCE ottobre 2015: QUI

Studio Commissione Europea Direttorato Generale Salute: QUI

FAO – mercato fitofarmaci: QUI