Caldo, cimice asiatica assalta frutta

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Cimice asiatica all’assalto dei frutteti in diverse zone della Lombardia a causa del caldo improvviso. Lo rende noto la Coldiretti regionale in base a un monitoraggio sul territorio, dal quale emerge che in provincia di Mantova è già emergenza mentre situazioni critiche si registrano anche in provincia di Lodi. I danni provocati da questo insetto possono arrivare fino al 40% dei raccolti nei terreni colpiti.

Nel Mantovano sciami di cimici si stanno moltiplicando su meli, peri, kiwi, ma anche su pesche, ciliegie, albicocche, oltre che sulle zucche e sui vivai del distretto cannetese, dove a essere colpite sono le piante con la corteccia tenera come catalpe, betulle, frassini, gelsi, pioppi e robinie.

Allerta anche nel Lodigiano. “Quest’anno, complice il maltempo di maggio, sono arrivate tardi – conferma Marco Mizzi, agricoltore a Lodi città – ma si stanno dando da fare soprattutto su pesche, albicocche e lamponi. Ci sono già danni su almeno il 15% del raccolto ma la situazione può solo peggiorare. In altre zone stanno colpendo in maniera più pesante”.

La “cimice marmorata asiatica” è particolarmente pericolosa per l’agricoltura, perché prolifica con il deposito delle uova almeno due volte all`anno con 300-400 esemplari alla volta, che con le punture rovinano i frutti rendendoli inutilizzabili, compromettendo seriamente parte del raccolto. Il suo nome scientifico è Halyomorpha halys ed è originaria dell`Asia orientale, in particolare di Taiwan, Cina e Giappone. Gli studiosi la definiscono estremamente polifaga, perché si nutre di un’ampia varietà di specie coltivate e spontanee.

La cimice asiatica è solo l’ultimo dei parassiti alieni che hanno invaso l’Italia, provocando all’agricoltura danni stimabili in oltre un miliardo. Siamo di fronte – conclude la Coldiretti – ai drammatici effetti dei cambiamenti climatici che si manifestano con una tendenza al surriscaldamento che si è accentuata negli ultima anni, ma anche con il moltiplicarsi di eventi estremi, sfasamenti stagionali e precipitazioni brevi, ma anche con l’aumento dell’incidenza di infezioni fungine e dello sviluppo di insetti che colpiscono l’agricoltura.