A proposito di residui…

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Figura 2

Un rapporto pubblicato dall’EFSA – l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, con sede a Parma – afferma che il 97% degli alimenti sul mercato europeo contiene residui di fitofarmaci che rientrano nei limiti di legge, con circa il 57% dei campioni privo di tracce rilevabili di tali sostanze chimiche. L’analisi è stata condotta su circa 81.000 campioni di alimenti provenienti da 27 Stati membri, dall’Islanda e dalla Norvegia. I 29 paesi partecipanti hanno effettuato due programmi di monitoraggio per il rapporto. Un programma nazionale, progettato ed eseguito da ogni paese, e un programma comunitario coordinato, in base al quale tutte le autorità nazionali di controllo alimentare controllano gli stessi tipi di prodotti alimentari.

La percentuale di alimenti che non mostrano tracce rilevabili risulta essere in quest’ultimo rapporto del 57,6%. Un buon numero, ma in diminuzione, se si considera che nel 2012 esso arrivava al 59,9%. Si tratta comunque di un numero che dovrebbe essere di gran lunga maggiore per gli alimenti sulle tavole degli Europei.i

Secondo l’EFSA solo l’1,5% dei campioni ha chiaramente superato i limiti di legge, anche se è stato preso in considerazione un eventuale rischio di errore. L’agenzia con sede a Parma ha affermato che questi risultati hanno portato a sanzioni giudiziarie o amministrative contro gli operatori del settore alimentare responsabili. Infine l’EFSA afferma che, rispetto ai risultati del 2010, quando erano stati analizzati gli stessi prodotti alimentari, eccetto il vino, la percentuale di campioni che superano i limiti di legge è diminuita per tutti i prodotti esaminati.

Secondo quanto affermato dal Pesticide Action Network Europe (PAN) sulla base dei dati pubblicati da EFSA, ciò che invece è aumentato è il livello di prodotti su cui sono rintracciabili tracce di più pesticidi (pesticidi multipli): il 27,3% dei prodotti, percentuale che si fermava al 26,1% nel 2012. I prodotti con la più alta percentuale di pesticidi multipli sono le fragole (63%), le pesche (53%) le mele (46%) e la lattuga (36%). Ben il 12% delle fragole (una di 8 confezioni, per intenderci) contiene fino a residui di sei pesticidi diversi. È un dato preoccupante secondo il PAN: EFSA non analizza, infatti, le possibili interazioni tra pesticidi e il loro effetto sulla salute.

Commentando questi dati Martin Dermine di PAN-Europa ha affermato: “Dare statistiche sui residui di singoli fitofarmaci è troppo semplicistico. Mentre il 97% del cibo consumato attraverso l’UE non supera il massimo livello consentito, il numero totale dei residui trovati è aumentato rispetto agli anni passati, il che è abbastanza preoccupante, non conoscendo il loro effetto combinato sulla salute umana”.

Tatiana Santos dell’Ufficio Europeo per l’Ambiente (EEB- European Environmental Bureau) gli fa eco: “L’EFSA dovrebbe diminuire regolarmente i valori ritenuti accettabili nel cibo, perché i dati scientifici mostrano che scegliere livelli massimi di tossicità per determinare le dosi accettabili è pura teoria. L’unico valore accettabile per parlare di sicurezza è il residuo zero”

Articolo di Maria Luisa Doldi

Figura 1

Percentuale di frutta e verdura sul mercato europeo senza tracce rilevabili (Fonte: PAN)

Fonte Figura: EFSA