Passo dopo passo…

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Mille giorni. Ossia circa tre anni di calendario. Questo il termine finale che si è posto il Governo Renzi per cambiare il volto dell’Italia. Un progetto davvero ambizioso al cospetto di una crisi socio – economica senza precedenti. E per informare e tenere aggiornati tutti gli italiani su ciò che finora è stato fatto dall’esecutivo e su ciò che, invece, sarà realizzato in futuro, è stato pubblicato on line il sito internet http://passodopopasso.italia.it, una sorta di diario di bordo ricco di informazioni e statistiche. Naturalmente un’apposita sezione è dedicata al comparto agricolo ed agroalimentare italiano, un segmento produttivo di primo piano che, numeri alla mano, appare sempre più come possibile vòlano da sfruttare per rilanciare le ambizioni di ripresa e crescita della penisola.

Abbiamo davanti un lavoro intenso e appassionante per far crescere un nuovo modello di sviluppo agricolo e agroalimentare. In questi mesi abbiamo lavorato, in una prima fase, al miglioramento dell’impiego delle risorse europee, a nuove azioni per l’occupazione e a forti misure di semplificazione amministrativa, come fatto con “Campolibero” nel dl competitività. Da oggi l’obiettivo rinnovato è potenziare sempre di più il Made in Italy, concentrando la nostra azione su due fronti decisivi: innovazione organizzativa e tecnologica ed export. Il sistema agroalimentare italiano costituisce un’esperienza decisiva per il futuro del nostro Paese” ha dichiarato il ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Maurizio Martina, commentando la pubblicazione sul sito delle prime misure da realizzare nei prossimi mille giorni per l’agricoltura. L’obiettivo primario è quello di creare occupazione, “coltivando” i talenti migliori, basandosi sul piano nazionale della ricerca e dell’innovazione già predisposto per coordinare gli investimenti nazionali e regionali dei prossimi 7 anni nel comparto.

Ed ecco i numeri sui quali dovrebbe costruirsi il futuro dell’agricoltura italiana: quasi un miliardo di euro destinato a tali attività con i fondi comunitari agricoli, a cui si aggiungono i progetti che verranno presentati all’interno dei circa 4 miliardi di euro previsti da Horizon 2020 e gli altri disponibili nei fondi coesione. Inoltre, con il decreto “Terrevive”, sono stati individuati 5.500 ettari di terreni dello Stato da riportare all’agricoltura, attraverso l’affitto o la vendita ai giovani. Lo scopo finale è quello di di aumentare le imprese agricole gestite da giovani da 48.000 a 60.000 nonché portare il volume dell’export del Made in Italy agroalimentare da 33 a 50 miliardi entro il 2020.

Con particolare riferimento ai giovani, sul sito istituzionale del ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali sono state pubblicate le 10 azioni tese a favorire il ricambio generazionale in agricoltura:

1. Mutui a tasso zero per imprese agricole condotte da under 40 per investimenti fino a 1,5 milioni di euro nei settori della produzione, della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli. La durata massima dei mutui può essere di 10 anni comprensiva del periodo di preammortamento, e di importo non superiore al 75% della spesa ammissibile, il limite di durata sale a 15 anni per le iniziative nel settore della produzione agricola.

2. Mutui fino a 30 anni concessi da Ismea per l’acquisto dei terreni agricoli con l’esclusiva finalità di favorire il primo insediamento dei giovani in agricoltura. Abbattimento di 40.000 euro della quota interessi prevista dal piano di ammortamento del mutuo.

3. Detrazioni al 19% per giovani under 35 che affittano terreni agricoli.

4. Per i giovani imprenditori agricoli che vogliono subentrare nella conduzione di un’azienda agricola è prevista da parte di Ismea un contributo a fondo perduto e l’erogazione di mutui a tasso agevolato per finanziare spese di investimento (acquisti di macchinari e attrezzature, opere di ammodernamento e ristrutturazione ecc.) fino al 90% del loro ammontare.

5. Sgravio di 1/3 retribuzione lorda per promuovere forme di occupazione stabile in agricoltura di giovani compresi tra i 18 e i 35 anni, con contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato di durata almeno triennale.

6. Deduzioni Irap al 50%, che arrivano fino a 10.500 euro per assunzioni di giovani nelle Regioni del Mezzogiorno, con contratti a tempo determinato per la durata di almeno tre anni e per almeno 150 giornate all’anno.

7. Credito d’imposta 2014-2016 al 40% per investimenti fino a 50mila euro per e-commerce di prodotti agroalimentari.

8. Credito d’imposta 2014-2016 al 40% per investimenti fino a 400.000 euro in innovazione e reti d’impresa. In particolare sono finanziate spese per lo sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie, nonché per la cooperazione di filiera.

9. Fondo di garanzia Ismea a prima richiesta che favorisce l’accesso al credito alle aziende agricole prive di proprie garanzie sufficienti per il rilascio dei prestiti da parte delle banche. Per i giovani agricoltori è previsto l’abbattimento del costo della commissione di garanzia attraverso un contributo di 7.500 euro, che sarà innalzato a breve a 15.000 euro, da erogare in regime de minimis.

10. 80 milioni di euro anno, massimo del plafond che l’Italia poteva destinare alla misura, per imprese condotte da under 40 con maggiorazione del 25% degli aiuti diretti per 5 anni all’interno dell’attuazione della nuova PAC fino al 2020.

A cura di Antonio Longo