Dall’Europa  500 milioni anticrisi

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Un pacchetto di misure straordinarie da cinquecento milioni di euro, indirizzati soprattutto a calmierare gli effetti della crisi del latte, sta per arrivare dall’Europa alle diverse agricolture nazionali. La proposta è stata presentata dalla Commissione europea e, a meno di opposizioni da parte di Consiglio o Parlamento, renderebbe gli aiuti disponibili in tempi brevi. Sul totale stanziato, 150 milioni di euro costituiranno un fondo per incentivare la produzione di latte, con l’obiettivo di ridurre la produzione europea di 1,4 milioni di tonnellate. La restante parte da 350 milioni, invece, verrà distribuita tra tutti gli Stati membri, che avranno autonomia decisionale rispetto ai settori ai quali destinarli. Niente impedisce che anche parte di essi possano essere utilizzati per ulteriore sostegno al settore lattiero-caseario, a patto però che non contraddicano la ratio della norma e quindi non supportino iniziative per incrementare la capacità produttiva. L’Italia ha incrementato la percentuale di intervento rispetto allo scorso anno, superando il 6% delle risorse complessive, mentre Francia e Germania, principali produttori, hanno mantenuto la proporzione a fronte di un calo della Spagna. Ciascuno Stato, inoltre, potrà decidere se integrare le risorse assegnate con fondi nazionali, fino ad un ammontare equivalente. La “busta” assegnata all’Italia conterrà quindi un assegno da 21 milioni di euro: la cifra è stata calcolata in base alle caratteristiche del settore lattiero nazionale, inclusa la produzione, i prezzi di mercato e il peso dei piccoli produttori. Spetterà agli stati membri definire la misura o il mix di misure per cui utilizzare i fondi Ue.

Positiva la prima reazione del ministro per le Politiche Agricole Maurizio Martina, secondo cui le misure presentare dal commissario all’Agricoltura hanno recepito le indicazioni di Paesi come l’Italia per dare risposte concrete agli allevatori e agli agricoltori, in quanto contengono “finalmente non solo misure spot, ma anche potenzialmente interventi strutturali per affrontare la crisi del settore lattiero. Tra le misure europee c’è il sostegno alla programmazione produttiva del latte che varrà per tutta Europa con tempi e risorse certe, sul quale però avremmo voluto ancora più coraggio da parte della Commissione. Per quanto riguarda i 350 milioni per le misure flessibili nazionali, anche di medio periodo, in qualche modo segnano un primo punto di partenza per la costruzione di una Ocm Latte ed è importante che siano indirizzati per la salvaguardia soprattutto dei piccoli produttori“. Martina ha inoltre annunciato che parte dei 21 milioni in dotazione all’Italia saranno utilizzati anche per un supporto alla crisi del latte ovino.

Sul fronte europeo, però, non arrivano solo buone notizie. All’orizzonte, infatti, si profila per l’Italia l’apertura di una nuova misura di infrazione “per i ritardi nella lotta alla xylella”, salvo immediata presa di misure.  “A meno che non sia intrapresa un’azione immediata contro il batterio, il commissario Andriukaitis – ha detto il suo portavoce – ha informato il ministro Martina che la Commissione Ue non avrà altra scelta che lanciare una procedura d’infrazione“, dopo la prima aperta a dicembre. “Sono io il primo a essere preoccupato per come in Puglia stanno andando le cose -ha detto Martina a margine dell’incontro –capiremo con la Commissione Ue come agire ma abbiamo bisogno della Regione Puglia in campo da protagonista“. Intanto, ha ammonito il ministro, “dobbiamo smetterla di fare i tuttologi perché se siamo arrivati fin qui è perché anche troppo spesso abbiamo agito con superficialità. Capiremo con la Commissione Ue come agire, il mio obiettivo è come contribuire allo sviluppo di un piano di intervento utile per il territorio e gli agricoltori.

Emiliano Raccagni