Un’opportunità di business dalle mandorle pugliesi

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Un’alternativa 100% vegetale al formaggio che nasce dal progetto di ricerca e sviluppo Almond Innovation per trasformare i piccoli semi della mandorla di Toritto, cultivar antica e autoctona Filippo Cea, in prodotti alimentari di tendenza sul mercato. Tanto che, secondo gli ultimi dati Iri, si stima che i derivati a base vegetale siano ormai entrati nelle dispense di 10 milioni di famiglie italiane: un mercato che conta 385 milioni di euro.

La Fattoria della Mandorla è un’azienda agricola pugliese, fondata da Dino e Isabella Latrofa nel 1989 a Quasano-Toritto, in provincia di Bari, nel Parco Nazionale dell’Alta Murgia. Oggi la gestiscono assieme ai figli, Gabriele e Leonardo, e una quindicina di dipendenti. Una realtà che lo scorso anno ha fatturato 1,4 milioni di euro e punta ad una chiusura del 2021 a quota 2 milioni di euro. Come? Promuovendo una filiera corta di agricoltura che assicurano essere biologica, sostenibile e tracciabile al 100%. Contando sui frutti di 30mila alberi e sulla fertilità di 76 ettari di terreno (non solo mandorleti, ma anche uliveti, aree boschive e pascoli), ma anche su un laboratorio interno dedicato alla ricerca e allo sviluppo di nuovi prodotti: tutti senza colesterolo, senza lattosio, senza glutine, senza soia. A parlarcene è uno dei figli dei fondatori, Gabriele Latrofa, 23 anni.

“Studio Scienze dell’Alimentazione e al contempo sono un imprenditore agricolo – spiega Gabriele Latrofa – Insieme ai miei genitori, Isabella e Dino e a mio fratello Leonardo, viviamo e lavoriamo in azienda dal 2000, all’interno del Parco Nazionale dell’Alta Murgia. Rappresento la quarta generazione, il mio bisnonno è nato nel 1868. I terreni di Fattoria della Mandorla si estendono per circa 75 ettari di cui 5 ettari sono destinati ai nostri oliveti e 20 ettari suddivisi tra pascoli, boschi e seminativi, mentre ben 50 ettari sono occupati dai nostri mandorleti: con 30mila mandorli, che a regime produrranno circa 2mila quintali di mandorle biologiche. Il nome della nostra azienda, Fattoria della Mandorla, rappresenta infatti il nostro progetto di filiera della Mandorla di Toritto, cultivar autoctona Filippo Cea. In particolare, siamo pionieri per sperimentazione e innovazione del seme mandorla, così da poter proporre prodotti innovativi a base di latte di mandorla come alternativa ai prodotti caseari tradizionali. Proponiamo alimenti adatti a tutti i consumatori, vegetariani e vegani, intolleranti a lattosio, glutine e soia”.

Parliamo di referenze spalmabili e a pasta dura, che vengono commercializzate principalmente in Italia (al 95%) attraverso negozi bio specializzati ed e-commerce oppure tramite gruppi d’acquisto solidali, con un export del 5% (principalmente a Dubai, Svizzera, Spagna, Portogallo).

“Nel 2021 – conclude il giovane imprenditore agricolo pugliese – abbiamo programmato un ampliamento della fattoria per circa mille metri quadrati e abbiamo investito in nuovi impianti tecnologici per la produzione di formaggi vegetali innovativi, destinati in particolare al mercato estero. Inoltre stiamo strutturando meglio il progetto Mandorland, volto a sviluppare un turismo consapevole e culturale legato alla Mandorla di Toritto, realizzeremo una sala multifunzionale per attività esperienziali, ristorative e culturali, nonché un centro olistico per attività sportive e di medicina complementare. Grazie alla consapevolezza dei consumatori che si affermerà nei prossimi decenni, il settore delle proteine vegetali sarà in crescita nei prossimi anni. Anche se attualmente un dato negativo che si registra è il lento apprendimento del grado di consapevolezza nei confronti della prevenzione alimentare e del benessere psicofisico. Ma, per quanto riguarda il tema ambientale, sono fiducioso che la coltivazione delle proteine vegetali e nuove abitudini alimentari, consentiranno certamente un risparmio in termini di anidride carbonica e risorse idriche”.

Sanzia Milesi