Una vitale fotosintesi

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Con l’azienda Clorofilla di Mercato Saraceno, in provincia di Forlì Cesena, il coordinatore dei giovani imprenditori agricoli di CIA Romagna, il ventiseienne Matteo Pagliarani porta avanti l’impresa agricola fondata dal padre negli anni Novanta per amore della terra. Una passione a cui ha dedicato anche un libro autoprodotto nel 2020, “Non volevo fare il contadino”, in cui si rivolge a quei giovani che vorrebbero fondare una propria impresa agricola, con “consigli pratici per affrontare questo lavoro difficile con uno sguardo nuovo, votato alle tradizioni, ma anche rivolto alle innovazioni”. Un impegno che è ben lieto di condividere.

“Sono un giovane imprenditore agricolo, nato e cresciuto in un piccolo paesino tra le campagne del comune di Mercato Saraceno, sul passo del Barbotto, molto conosciuto tra i ciclo amatori. – racconta Matteo Pagliarani – Clorofilla è l’azienda agricola che mio padre ha messo in piedi nel 1990, non per un passato agricolo, ma per una fortissima passione per l’agricoltura e tutto quello che ne deriva. Il nome fa riferimento proprio a quella clorofilla che ci circonda ogni giorno e che è legata alla vitale fotosintesi. L’attività ha sede a Mercato Saraceno, in provincia di Forlì Cesena, ed è un’azienda agricola multifunzionale che conta circa 250 ettari coltivati a biologico per foraggio, cereali, colture da biomassa, circa 5 ettari di vigne impiantate a Sangiovese, nonché allevamenti di vitelloni e pecore appenninici da carne e di capre camosciate da latte. Tanto che il formaggio di capra è il prodotto che più ci contraddistingue, nella Regione e non solo”.

Clorofilla guarda all’intero ciclo vitale di una realtà agricola ben inserita nel territorio, volta alla sostenibilità e all’accoglienza, e aggiunge così alla coltivazione, da un lato l’attività di agriturismo e agricampeggio, dall’altro quella di fattoria didattica e cooperativa sociale. Un’impresa sostenibile che vuole rendersi completamente autosufficiente dal punto di vista energetico (e già lo è quasi) attraverso l’impiego di fonti rinnovabili, grazie ad impianti fotovoltaici, solari termici e di fitodepurazione, utilizzando inoltre gli scarti di potature di una quindicina di ettari di pioppeto come cippato per la caldaia a biomassa.

“I nostri sistemi di allevamento sono a ciclo chiuso – spiega ancora il giovane imprenditore agricolo romagnolo -. Vantiamo il controllo dell’intera filiera e grazie a questo ci riserviamo di proporre nel nostro agriturismo piatti realizzati con le nostre materie prime e di cui garantiamo la massima qualità, piatti che rispettano la ciclicità delle stagione e rappresentano la nostra identità. La nostra filosofia è quella dell’autosufficienza per il rispetto del territorio in cui viviamo in un’ottica di sviluppo sostenibile. Siamo un’azienda al 90% autosufficiente, grazie a pannelli solari, caldaia a biomassa, impianto di fitodepurazione delle acque. Altro punto cardine di Clorofilla è la fattoria didattica: da sempre realizziamo progetti per avvicinare scuole e famiglie al mondo dell’agricoltura, visto non solo in un’ottica di produzione di materie prime, ma anche di custodia del territorio. Per quest’ultimo motivo, da diversi anni abbiamo creato collaborazioni con altri operatori della zona per rendere possibili diverse esperienze a chi viene a visitare la nostra azienda. Abbiamo voluto creare un collegamento tra valorizzazione del territorio e benessere fisico-mentale attraverso la promozione di percorsi naturalistici a piedi o in mountain bike e di sedute di yoga e meditazione tra i campi. Clorofilla è infine anche una cooperativa sociale. Crediamo sia molto importante avvicinare persone con disabilità o altre problematiche ai lavori di campagna, creando così anche altri posti lavoro. Come ci piace dire, coltiviamo emozioni”.

Coordinatore dei giovani imprenditori agricoli di CIA Romagna, e di recente selezionato dall’Organizzazione mondiale degli agricoltori (Oma) per la seconda edizione del Gymnasium per la specializzazione internazionale per giovani agricoltori, Matteo Pagliarani segue la parte agrituristica dell’azienda ed è insieme ben conscio di quanto sia importante promuovere azioni istituzionali di supporto all’impegno delle nuove generazioni nel settore, come lo è stata ad esempio per lui la legge 33/82 della Regione Emilia-Romagna sulla cooperazione giovanile in agricoltura.

“Etica, autoproduzione, sostenibilità, capitale umano e qualità: questi sono i valori a cui secondo me dovrebbero tendere tutti gli imprenditori agricoli – conclude -. Il ruolo delle imprese agricole è sempre più centrale, possono incidere in modo significativo sullo sviluppo delle aree rurali. È per questo che considero fondamentale sviluppare distretti energetici e collaborazioni tra imprese agricole e amministrazioni. In primis è necessario sensibilizzare la gente sull’immagine dell’agricoltore moderno e su quello che fa sul e per il territorio. È importante la formazione e l’informazione e in questo contesto dobbiamo anche perseguire scambi fra giovani agricoltori e giovani ricercatori degli istituti agrari e delle università. Dobbiamo valorizzare il ruolo sociale dell’agricoltore, valorizzare le aree svantaggiate come le colline e le montagne, lavorare per creare reti d’impresa”.

Sanzia Milesi