Una nuova filiera produttiva

1637

Impianto Austep presso Bosmina

Fondata nel 1995, AUSTEP si afferma sul mercato grazie allo sviluppo e alla progettazione di impianti di depurazione e trattamento acque industriali specializzandosi anche nella realizzazione di impianti biogas da sottoprodotti agricoli, da scarti di macellazione, da pollina e da frazione umida dei rifiuti solidi urbani. Austep oggi si propone sul mercato come fornitore di tecnologia e consulente in grado di offrire al cliente finale soluzioni dalla A alla Z: dalla consulenza, alla realizzazione fino alla gestione dell’impianto.

IL VALORE DEL BIOGAS

I numeri che si riferiscono agli impianti Biogas sono impressionanti: l’Italia in 4 anni (2010-2014) si colloca al terzo posto, dopo Cina e Germania: oltre 1300 impianti realizzati, una produzione di potenza elettrica corrispondente a 1000 MWe.  Non ultimo 12.000 addetti: la più elevata intensità di posti di lavoro stabile per incentivo tra le FER (Fonti di Energie Rinnovabili). I dati sono stati presentati in occasione del convegno promosso dal CIB (Consorzio Italiano Biogas) e da Confagricoltura, tenutosi il 24 settembre scorso ad Expo Milano, presso l’auditorium di Palazzo Italia.

BIOGAS- BIOMETANO NUOVA FILIERA PRODUTTIVA

Lo scenario riferito al Biogas conferma quanto l’ambito agricolo rappresenti un mercato in crescita netta, sia economica sia culturale. L’entrata in vigore dei decreti attuativi e le nuove procedure operative pubblicate ad agosto 2015 dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE), hanno permesso di allungare il passo dando il via ad una nuova filiera produttiva: Biogas-Biometano. In Italia si è lavorato molto su questo fronte, negli ultimi anni.  Lo hanno fatto tutti: le istituzioni, gli enti pubblici e le imprese private.  Occorre proseguire in questa direzione, operando per ottenere il completamento del quadro normativo con l’obiettivo di immettere il Biometano in rete. Il Biometano rappresenta un’opportunità nascente per le aziende che già producono Biogas e per chi si affaccia  per la prima volta al mondo delle energie rinnovabili e alla produzione di biocombustibili e biocarburanti.

L’IMPEGNO DI AUSTEP

Il Biometano è metano. Lo possiamo affermare a seguito di un’analisi chimica: è equivalente al gas metano che utilizziamo nella nostra vita quotidiana. La grossa differenza, quella che ci obbliga ad utilizzare due denominazioni diverse, sta nell’origine.  Il metano, quello che conosciamo e che abitualmente utilizziamo, è un combustibile fossile; il biometano è una fonte energetica rinnovabile che deriva da un processo biologico. Si produce biogas e, con un processo comunemente chiamato di “upgrading”, si ottiene biometano: il combustibile così ottenuto ha caratteristiche idonee all’immissione in rete e a poter essere utilizzato per autotrazione. La nuova tecnologia permette quindi di avere un combustibile di origine biologica normalmente utilizzabile in alternativa ad uno di origine fossile. Lo sviluppo di nuove tecnologie rappresenta l’impegno primario di Austep. L’impegno prosegue in tutte le attività necessarie per la realizzazione di un impianto: la progettazione, l’avvio delle pratiche autorizzative necessarie alle autorità territoriali competenti, la costruzione. L’entrata in vigore dei decreti attuativi ha permesso ad Austep di procedere con l’autorizzazione di 4 impianti, risiedenti su territorio nazionale. “Il nuovo piano normativo rappresenta un tassello fondamentale. In alcuni Paesi europei, ad esempio, sono state adottate misure specifiche per la produzione del biometano” commenta l’Ing. Giulio Becatti, CTO di Austep “ma la vera svolta sarà determinata dalla relativa messa in rete. Ed è proprio con questo obiettivo che abbiamo operato con grande impegno nello sviluppo di nuove tecnologie e lavorando a stretto contatto con istituzioni e imprese. Sono 4 gli impianti, ad oggi, pronti con autorizzazione a procedere. Un’operazione di cui siamo particolarmente orgogliosi, ma anche risultato della continua collaborazione con gli enti pubblici. Sfruttare il biogas e il suo valore, trasformarlo in biometano e convertirlo in energia: un obiettivo perseguibile, un modello vincente da cui tutti, aziende, privati ma soprattutto l’ambiente, trarranno beneficio.   Noi siamo convinti di essere sulla strada giusta, ci sentiamo pronti” conclude Becatti.