Un Patto Verde per Roma

1455

22208

La Capitale d’Italia scommette su una “buona” agricoltura e mette nero su bianco, in dieci punti, un documento con linee guida per supportare gli imprenditori del settore primario. È questo il senso del “patto verde” per Roma, presentato nei giorni scorsi a Expo nel corso del Convegno Un futuro da coltivare per le aree metropolitane, organizzato dal Comune capitolino in collaborazione con Regione Lazio e Roma Mercati.  Il documento si propone di sostenere un’economia del cibo locale sicura e sostenibile, di ridurre gli sprechi alimentari, di promuovere le aziende e le produzioni tipiche e di valorizzare l’imprenditoria giovanile nel settore agricolo. Si chiamerà Carta della Filiera corta e della Multifunzionalità e verrà sottoscritto e presentato alla Conferenza Internazionale sull’ Agricoltura in programma a Roma dal 14 al 17 settembre e, in seguito, alla firma dell’Urban Food Policy Pact del 15 ottobre a Milano. «Expo 2015 – ha spiegato l’assessore Marta Leonori – sta lasciando al nostro Paese una lezione e un’eredità molto importante: costruire subito strategie sostenibili per il settore agroalimentare. La Carta che stiamo presentando qui è un progetto di lungo respiro, che consentirà alle nostre aziende agricole di differenziare la loro offerta, includendo la distribuzione dei prodotti tipici, la sostenibilità delle produzioni, l’ospitalità rurale, l’enogastronomia e l’educazione alla salvaguardia ambientale».

Secondo gli organizzatori del progetto, che hanno operato in sintonia con le principali organizzazioni professionali agricole e dei consumatori, la Carta deve diventare il simbolo di un Patto Verde che faccia da punto di riferimento per l’agricoltura romana e, più in generale, per chi opera in contesti vicini alle grandi aree urbanizzate. In cima agli obiettivi del documento c’è la tutela del territorio e dell’ambiente, da perseguire attraverso l’incentivo all’agricoltura biologica, al rifiuto degli Ogm, alla riduzione dell’uso delle risorse e alla salvaguardia delle aree agricole dalla cementificazione. Tra le opportunità offerte, quella della multifunzionalità, vale a dire la possibilità per le aziende agricole di svolgere attività integrate con altre catene che vanno dall’enogastronomia locale all’educazione ambientale (agriturismi o fattorie didattiche, ad esempio).  Il sistema agroalimentare e le pratiche legate al cibo nel territorio romano contano già oggi su 2656 aziende agricole, 129 mercati rionali, 33 farmers market e oltre 55 gruppi di acquisto solidale. Del resto, anche se questo dato potrà sembrare “strano” o quantomeno poco noto, Roma è una città dove le superfici coltivate rappresentano poco meno della metà della superficie territoriale complessiva. Terre per le quali l’interesse è crescente, come dimostra il boom di iscrizioni registrato anche quest’anno da Coltiva il Tuo Futuro, un ciclo di seminari gratuiti rivolti a un massimo di 80 aspiranti agricoltori, in cui si parla di diritto al lavoro, formazione professionale, accesso alle terre pubbliche inutilizzate e incontro tra le esperienze virtuose dell’agricoltura capitolina e i nuovi agricoltori e nel cui contesto si offrono inoltre stage retribuiti da svolgere presso aziende agricole site nel territorio della città. «La Carta – ha aggiunto Leonori – è frutto di un lavoro che ha portato l’anno scorso al bando per l’assegnazione delle terre agricole ai giovani e alla costruzione della Rete contro le eccedenze alimentari. Altro aspetto che ci sta a cuore è la cura delle periferie».

Articolo di Emiliano Raccagni