Un aiuto dallo spazio

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Migliorare l’approccio all’agricoltura dallo spazio, grazie alle conoscenze rese disponibili da nuove tecnologie messe in orbita e in grado di lavorare in satelliti appositamente dedicati. Una “rivoluzione” di cui si parla da tempo e che nei prossimi mesi compirà un passo importante attraverso il programma dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA). Le due attività produttive più antiche della storia, agricoltura e allevamento, potranno essere infatti supportate da tutta una serie di servizi di nuova generazione, sviluppati per aiutare l’uomo ad affrontare la sfida della fame nel mondo. Quello slogan “Nutrire il pianeta” che siamo stati abituati a sentire spesso in questi mesi e che diventa una necessità con una popolazione mondiale in costante crescita e che entro il 2050, secondo le proiezioni, sarà cresciuta di altri 2 miliardi di unità. La sfida è lanciata, come nei giorni scorsi ha confermato Volker Liebig, direttore dei programmi di Osservazione della Terra dell’Agenzia, a margine dell’inaugurazione della mostra European Space Expo. Il programma spaziale Copernicus, varato dalla Commissione europea, è in fase di attuazione per completare entro il 2018 lo schieramento delle prime tre coppie di satelliti, detti Sentinel 1, 2 e 3, che avranno il compito di raccogliere informazioni dettagliate su terraferma, oceani e atmosfera, con l’obiettivo di monitorare la salute del pianeta.

”Da questi satelliti ci aspettiamo un grande passo avanti – afferma Liebig –avremo una nuova immagine dell’intera superficie terrestre ogni 5 giorni e dell’intera Europa ogni 2 giorni. Dati che ci permetteranno di aprire la porta a nuove applicazioni, ad esempio per prevedere il raccolto dei campi con maggiore accuratezza”.

Legata indissolubilmente alla nuova frontiera spaziale è in generale tutta l’agricoltura di precisione. L’accuratezza dei dati spediti dai satelliti permetterà di sviluppare applicazioni sempre più raffinate che, interagendo con l’agricoltore, saranno in grado di suggerire tempi e necessità legate all’irrigazione, così come l’uso dei fertilizzanti e dei pesticidi. Anche gli allevamenti potranno beneficiare dell’occhio’ dei satelliti europei. Un esempio viene da E-Track, un nuovo sistema per il monitoraggio dei movimenti e dei comportamenti degli animali. La localizzazione degli stessi, molto più precisa che con il normale Gps, viene fatta sfruttando il primo sistema di navigazione satellitare europeo Egnos. Proprio i suoi satelliti stanno già ‘guidando’ il 70% dei trattori europei automatizzati, e in futuro saranno supportati anche dai nuovi satelliti della gamma Galileo, che si completerà in orbita entro il 2020.

La sfida dell’agrispazio è naturalmente giocata anche dall’altra parte dell’Atlantico. Intervenendo lo scorso giugno a un convegno ospitato dal padiglione Usa di Expo, il generale Charles Frank Boden, amministratore della Nasa, ha spiegato che: “Grazie ai satelliti conosciamo sempre meglio la situazione globale sotto molti aspetti, come evoluzione del clima, crescita delle coltivazioni, disboscamento delle foreste, salute dell’aria e degli oceani e sfruttamento delle falde acquifere. La Nasa mette queste informazioni liberamente a disposizione di tutti, in modo che ad esempio gli agricoltori di qualsiasi parte del mondo possano capire quale coltura è meglio piantare in un determinato periodo”.

Articolo di Emiliano Raccagni