Stop alla deriva

 

Basso impatto ambientale e Buone pratiche agronomiche: il mondo dei fitofarmaci e delle irroratrici deve stare molto attento a questo. L'utilizzo dei prodotti seguendo le regole dell'etichetta (dosaggi, compatibilità di miscelazione, tempi di carenza) è fondamentale, ma altrettanto importante è l'utilizzo di attrezzature per la distribuzione in perfetto stato d'uso. Con le nuove normative sta per diventare obbligatoria la revisione periodica, che verifica il corretto funzionamento di pompe, ugelli, manometri e barre di distribuzione.

Ma da qualche anno, almeno per le colture arboree, sono presenti sul mercato delle vere e proprie novità: i sistemi di trattamento a recupero. Nati in viticoltura, per i trattamenti fitosanitari, si compongono di pannelli di intercettazione, in grado di recuperare il prodotto che non raggiunge o che oltrepassa la chioma. Si tratta quindi di sistemi scavallanti, abbastanza complessi, e dotati di sistemi di filtraggio e di pompe per il recupero. Non solo per i trattamenti: la procedura è stata anche esportata per la spollonatura, con dei piccoli pannelli intercettatori, con delle vaschette di recupero.

Meno inquinamento quindi, grazie alla minore dispersione, ma anche meno prodotto utilizzato, con conseguente risparmio economico non indifferente.

I detrattori, però, affermano che il continuo riciclo della soluzione possa creare alcuni problemi: il principale sembra essere la possibilità di trasmettere in altri punti della coltura alcune malattie. Si pensi ad esempio ad un trattamento antiperonosporico in vigneto, che attraversa alcune piante infette da oidio: le spore di quest'ultima malattia possono teoricamente andare in soluzione ed essere disperse nel resto del vigneto, vista l'assenza di prodotti antioidici. A questo si aggiunge il maggior costo d'acquisto e di gestione delle attrezzature, nonchè l'ingombro elevato.

E voi da che parte state?

 

Dott. Davide Giordano

 

Stop alla deriva - Ultima modifica: 2014-01-10T09:30:28+01:00 da Redazione

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