Sistri,semplificazione per le aziende agricole

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Ormai da anni se ne parla, tra luci ed ombre. Per molte aziende è divenuto un autentico spauracchio. Sistri: il nuovo sistema di gestione dei rifiuti pericolosi. Al cospetto di un obiettivo di fondamentale importanza, ossia la tutela della salute umana e dell’ambiente, la “solita” burocrazia ed un coacervo di norme susseguitesi nel tempo hanno creato non pochi dubbi e problemi ad aziende ed addetti ai lavori. Nei giorni scorsi è stato emanato dal ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare il primo decreto attuativo, datato 24 aprile, delle disposizioni sul Sistri e, per fortuna, sono giunte alcune notizie positive per le aziende del comparto agricolo. Il provvedimento, infatti, prevede una semplificazione ed una razionalizzazione degli adempimenti a carico degli operatori del settore primario, tenendo conto delle specifiche peculiarità.

In particolare, il decreto esclude dagli adempimenti previsti dal Sistri i produttori di rifiuti pericolosi derivanti da attività agricole ed agroindustriali con meno di 10 dipendenti e, indipendentemente dal numero dei dipendenti, gli enti e le imprese di cui all’art.2135 del Codice Civile (ossia gli imprenditori agricoli, n.d.r.) che conferiscono i propri rifiuti nell’ambito dei circuiti organizzati di raccolta, così come previsti dal decreto legislativo 152 del 2006, ossia il “Codice dell’Ambiente”. Ma cosa si intende per “circuito organizzato di raccolta”? Secondo le disposizione di legge, si tratta di sistemi di raccolta relativi a specifiche tipologie di rifiuti, creati ed organizzati sulla scorta di un accordo di programma intervenuto tra la pubblica amministrazione e le associazioni di categoria operanti a livello territoriale oppure sulla base di convenzioni – quadro stipulate tra le medesime associazioni ed i responsabili della piattaforma di conferimento o dell’impresa di trasporto dei medesimi rifiuti.

Alla luce del contenuto della norma, scaturisce, quindi, la necessità per l’imprenditore agricolo della stipula di un contratto di servizio al fine di poter usufruire dell’esonero dal sistema Sistri. Pertanto, quanto previsto dal decreto dello scorso 24 aprile, in concreto, pur mantenendo l’obbligo di tracciabilità dei rifiuti per il  settore agricolo, adatta prassi e procedure alle esigenze operative dell’attività, valorizzando peraltro il sistema attualmente vigente.

A cura di Antonio Longo

1 commento

  1. Salve io sono in biologico ed ho un normale contratto dei rifiuti chè stipulo ogni anno di chè si tratta dell’esonero dal sistema Sistri.
    restando in attesa
    cordiali saluti
    Giuseppe

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