Scorporo dati su sinistri e vendite?

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“È ora che il sistema agricolo prenda coscienza del ruolo del contoterzismo e superi dicotomie di comodo che rappresentano ormai una pura e antiquata discriminazione. Al governo chiediamo con forza che si faccia carico di un capovolgimento totale nel rapporto con la meccanizzazione agricola”. A dirlo sono i presidenti di Unima, Silvano Ramadori, e di Confai, Leonardo Bolis, che dallo scorso dicembre hanno dato vita al Coordinamento degli Agromeccanici Italiani. “È paradossale che il contoterzismo agricolo venga ricompreso nell’agricoltura solamente quando si parla di statistiche sugli incidenti sul lavoro e nelle vendite di trattrici e mezzi agricoli – afferma il CAI -. Questa commistione danneggia senza alcuna giustificazione il mondo del terziario agricolo, che ha un’incidenza molto limitata nei sinistri con trattori su strada o in campagna, per il fatto che il parco macchine  in dotazione alle imprese agromeccaniche è moderno e mediamente con standard di sicurezza attiva e passiva di gran lunga superiori a quello delle aziende agricole”. Altro aspetto che il Coordinamento degli Agromeccanici Italiani intende evidenziare riguarda le vendite di trattrici agricole. “Nelle statistiche elaborate dagli addetti ai lavori i numeri inerenti alle immatricolazioni dei trattori non vengono segmentati in base agli acquirenti – sottolinea Bolis – mentre siamo certi che una valutazione del mercato anche sulla base di chi investe in nuove tecnologie e in meccanizzazione agricola moderna contribuirebbe a valorizzare il ruolo degli agromeccanici all’interno del comparto primario e a sostegno dell’industria meccanica agricola”. Il Coordinamento degli Agromeccanici Italiani, incalza Ramadori, “ambisce ad avere un ruolo attivo nella filiera della meccanizzazio,e anche in ottica della sicurezza dei mezzi e sul lavoro, auspicando un rapido ingresso di CAI in Enama e, a livello internazionale, nel Ceettar”. Parallelamente, il sistema coordinato degli agromeccanici italiani chiede a gran voce che sia finalmente garantito l’accesso ai Programmi di sviluppo rurale, affinché possano essere incentivati gli investimenti sulla meccanizzazione e le nuove tecnologie, in grado di agevolare un percorso di sostenibilità economica, ambientale e di sicurezza sul lavoro.