Scende il prezzo del pomodoro: si rischia di lavorare in perdita

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Non solo il prezzo di riferimento del pomodoro è inferiore a quello dello scorso anno, ma i parametri merceologici e qualitativi sono stati modificati
Un colpo al cuore del pomodoro italiano. E’ questo  il risultato dell’accordo firmato fra le associazioni dei produttori e quelle degli industriali. L’intesa prevede che i pomodori vengano pagati 84€ a tonnellata, 4€ in meno del 2011 e con una griglia qualità, relativa al grado zuccherino e alle caratteristiche organolettiche, che potrebbe penalizzare il prezzo di un altro 5%.  La Coldiretti Lombardia fa notare che tali valori non permettono di coprire i costi: sulla produzione di un ettaro gli agricoltori avrebbero una perdita netta di quasi 2.000€.
Molti agricoltori, così, vogliono dedicarsi ad altre colture. Nel settore del pomodoro da industria sono impegnati in Italia  agricoli e 178 industrie di trasformazione in cui trovano lavoro 20mila persone, con un giro d’affari superiore ai 2 miliardi di euro. Da dati distribuiti da Coldiretti Lombardia si legge che il pomodoro è il condimento più acquistato dagli italiani. Ogni famiglia, infatti, acquista almeno 31 chili di pomodori trasformati: i pelati, le passate, le polpe o il pomodoro a pezzi e i concentrati.
Il calo delle superfici a pomodoro causerà, secondo Coldiretti, il crollo della produzione nazionale, che l’anno scorso raggiunse i 4 milioni e mezzo di tonnellate, la metà circa proprio fra Lombardia, Emilia e Veneto. Il Nord infatti, già nel 2011, rappresentava quasi il 54% di tutti i terreni dedicati a questa coltura in Italia, il Sud pesava per il 41%, mentre il resto era al Centro.
Anche la CIA (Confederazione Italiana Agricoltori) ha preso posizione ed ha ribadito quanto ci sia bisogno di una visione strategica comune, per valorizzare l’immagine italiana della qualità, in un settore come quello del pomodoro in cui il nostro Paese è leader mondiale.