Raccolti distrutti in giugno

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Dopo un inizio di giugno che ha fatto segnare una temperatura massima piu’ alta di 2 gradi, l’arrivo del maltempo con vere e proprie bombe d’acqua accompagnate da grandine che si sono abbattuti a macchia di leopardo sul territorio nazionale ha provocato ingenti danni nelle campagne. E’ quanto emerge da un primo monitoraggio della Coldiretti sugli effetti della perturbazione che sta attraversando la penisola, dopo che nella prima decade di giugno le temperature massime sono risultate superiori di 2 gradi rispetto alla media del periodo secondo l’Ucea. Una anomalia lungo tutta la penisola dal nord dove – sottolinea la Coldiretti – le temperature massime sono state superiori addirittura di 3,1 gradi al centro Italia dove lo scarto è stato di +1,7 gradi fino al sud il differenziale è di +0,8 gradi. Per effetto dei forti temperali del week end interi campi coltivati a ortaggi ma anche a mais, a bietola da seme e gli alberi da frutto sono stati duramente colpiti con il vento e la grandine che hanno devastato molte serre. Coldiretti sta rilevando i danni per valutare se ci sono le condizioni per valutare le azioni da intraprendere per tutelare le aziende nei territori colpiti. Le campagne si trovano in una fase stagionale delicatissima dalla quale – sottolinea la Coldiretti – dipendono i risultati e le opportunità di lavoro di molte aziende agricole. La nuova perturbazione dopo il grande caldo conferma i cambiamenti climatici in atto che si manifestano proprio – conclude la Coldiretti – con la piu’ elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense con vere e proprie bombe d’acqua