PSR: per Agea solo la Puglia manca l’obiettivo

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Agea-Agenzia per le erogazioni in agricoltura ha tracciato il suo bilancio 2019. Molto importante il risultato ottenuto nell’ambito del Programma Nazionale di Sviluppo Rurale, per il quale nell’anno 2019 sono stati realizzati pagamenti a 56.829 beneficiari, per un importo complessivo pari a 349 milioni di euro. Tra le 13 Regioni italiane per le quali Agea ricopre le funzioni di Organismo Pagatore, sono 12 ad aver superato l’obiettivo di spesa fissato al 31 dicembre 2019, necessario per non incorrere nelle penalizzazioni previste dalla Commissione europea secondo la regola “N+3”. A seguito dell’ultimo decreto di pagamento autorizzato da Agea, risulta infatti contabilizzata una spesa pubblica superiore a quella necessaria per il raggiungimento dell’obiettivo pari a 414,6 milioni di euro. Dall’inizio della programmazione al 31 dicembre, il totale erogato da Agea con riferimento ai 13 PSR e al Programma nazionale, supera i 5 miliardi di euro, a favore di circa 580mila beneficiari. Il dato riferito al solo 2019 parla di 1,9 miliardi di euro per 180.000 beneficiari, con il 36% del totale, pari a 600 milioni di euro ‘sbloccato’ nel mese di dicembre.

Fanalino di coda di questo passaggio fondamentale per l’agricoltura italiana, è stata purtroppo la Puglia, unica regione a non aver raggiunto il proprio obiettivo, avendo realizzato una spesa di circa 142 milioni di euro (86 milioni di euro di quota Feasr) inferiore alla soglia minima necessaria per evitare il disimpegno. Va detto poi che le regole attuali impediscono allo Stato di compensare la minore spesa pugliese con i maggiori pagamenti (+414,6 milioni) sostenuti dalle altre regioni. Un risultato deludente, commentato da Coldiretti, secondo cui si pagano a caro prezzo gli errori regionali nella programmazione e gestione del PSR. “Un perdita di competitività enorme a carico delle imprese regionali. Un fallimento annunciato per non aver voluto rifare le graduatorie sulla base di istruttorie svolte in maniera puntuale, anzi peggiorando la situazione con modifiche ai criteri di accesso a bandi pubblicati nel 2016, con un effetto boomerang che ha aperto la strada ad ulteriori ricorsi alla giustizia amministrativa”. Secondo il presidente Savino Muraglia, la gestione del Psr Puglia sarebbe stata un fallimento anche sul fronte dello storico ritorno alla terra che ha portato 5mila giovani under 40 a presentare domanda per l’insediamento in agricoltura in Puglia. “Ma quasi 9 richieste su 10 (86%) – dice –  non sono state accolte per colpa degli errori di programmazione, con il rischio concreto di restituzione dei fondi disponibili a Bruxelles. Sul bando del Psr per i giovani, a fronte delle 5.202 domande presentate, solo 750 sono state ammesse all’istruttoria, poco più di 1 domanda su 10“.

Per quanto riguarda i pagamenti della domanda unica, lo scorso anno ha interessato oltre 584mila aziende agricole, per un totale erogato pari a 1.2 miliardi di euro. Per gli aiuti diretti, nel mese di dicembre è stato dato avvio al pagamento dei saldi della domanda unica 2019 che hanno interessato oltre 135 mila beneficiari per 291 milioni di euro di aiuti erogati alle aziende agricole. A questo importo si aggiungono 974 milioni di euro relativi al pagamento dell’anticipo che si è concluso nello scorso mese di novembre e che ha interessato oltre 448mila aziende agricole. Rispetto al 2018, si è registrato un aumento dei fondi erogati di oltre 98 milioni di euro.

Il presidente della Commissione agricoltura della Camera Filippo Gallinella, ha commentato i dati: “La crescita nei fondi erogati rispetto al 2018 –dice- ci serve da sprone a fare ancora di più. Stiamo infatti lavorando da tempo per accelerare e semplificare i sistemi di pagamento, anche se la cosa non è certamente semplice dato che nel passato si è pensato a cambiare il direttore piuttosto che analizzare le reali problematiche. Gli stessi agricoltori sanno che le regole comunitarie sono complesse e cambiano ogni anno e a ciò si aggiunge che ogni regione ha regole diverse per i Piani di sviluppo rurale e, in alcune di esse, si hanno enti pagatori autonomi: chiaramente tutto ciò complica molte cose, soprattutto nello scambio dei dati e per questo vogliamo semplificare i controlli e la trasmissione delle informazioni, fornendo un potenziamento di Agea e un miglioramento dell’informatica. Ci sono poi ancora alcuni nodi da sciogliere, come il tema dei lotti e la creazione di uffici periferici di Agea nelle regioni senza organismo pagatore in modo da rispondere direttamente agli agricoltori sulle cosiddette domande inceppate”.

Solo nel mese di dicembre 2019, con il pagamento di oltre 139 milioni di euro, Agea ha infine avviato i rimborsi in favore delle aziende agricole che hanno stipulato polizze assicurative agevolate a copertura delle produzioni vegetali del 2019. Con questo atto, secondo l’agenzia,sono stati inoltre praticamente azzerati i ritardi nelle erogazioni che si erano verificati in fase di avvio della programmazione

Emiliano Raccagni