Patate di montagna

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Francesco Chinosi - Emilia-R.

Non è facile fare agricoltura in montagna. Alle note difficoltà legate alla coltivazione della terra, si aggiungono ulteriori criticità legate all’altitudine. Nonostante ciò, il giovane Francesco Chinosi ha accettato la complessa sfida. Con impegno e coraggio. Dal 2009 conduce l’azienda agricola che porta il suo nome a quasi 1.000 metri di altitudine, a Predalbora di Groppallo Farini, in provincia di Piacenza, paese dell’alta Val Nure. I risultati positivi e le soddisfazioni non mancano di certo. “Appena mi sono diplomato in agraria a Piacenza ho pensato di riattivare l’azienda di famiglia,  ferma da qualche anno in quanto i miei genitori svolgono un altro lavoro, mia madre è una casalinga, mio padre un insegnante, – ci racconta Francesco – ho iniziato basando l’attività sulla coltivazione di diverse varietà di patate poiché il terreno dalle nostre parti si presta molto bene a questa tipologia di coltura. Il paese si trova “racchiuso” in una vera e propria conca circondata da montagne e boschi che lo rendono visibile solo poche centinaia di metri prima di raggiungerlo”.

Alla coltivazione delle patate il giovane imprenditore ha da poco tempo abbinato la coltivazione di farro monococco e di cereali da trasformare in farina. “La vendita dei miei prodotti avviene principalmente tramite mercati e fiere organizzate da Coldiretti e Campagna Amica, sinceramente senza questa opportunità le piccole aziende di montagna come la mia non avrebbero modo di sopravvivere, – aggiunge Francesco – le mie farine sono in vendita anche da Eataly a Piacenza. L’azienda è certificata bio dal 2012 da ICEA ed ho usufruito del primo insediamento ad inizio attività”.

Un imprenditore dalle idee chiare e dai tanti progetti nel cassetto. “I giovani trovano purtroppo mille difficoltà per inserirsi nel mondo agricolo, – sottolinea Chinosi – la prima è costituita certamente dall’eccessiva burocrazia che molte volte scoraggia anche i più volenterosi, se poi parliamo di un’azienda a 1.000 metri di altezza sull’Appennino piacentino come la mia, le difficoltà si raddoppiano sicuramente, per questo non mi stancherò mai di dire che la montagna va aiutata sempre di più, non solo con parole ma con i fatti”. Messaggio chiaro e rivolto a chi di dovere. “L’agricoltore in montagna è anche presidio del territorio e la sua presenza è più che fondamentale in una zona “fragile” come la nostra, – conclude Francesco – nella mia provincia devo dire che Coldiretti sta dando una grossa spinta alle piccole aziende di montagna, in quanto presente in ogni iniziativa a sostegno della nostra attività. Per il futuro mi auguro che siano sempre più agevolati i giovani che hanno voglia di cimentarsi in agricoltura, soprattutto, ripeto, in zone svantaggiate come la montagna. Io credo che la montagna abbia ancora tantissime risorse da sfruttare, quindi bisogna rimboccarsi le maniche e mettersi a lavoro!”.

Articolo di Antonio Longo