Opportunità per giovani e start up

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Six business men and women in a line (shallow depth of field used)

Misure in favore dell’autoimprenditorialità in agricoltura e del ricambio generazionale. Sono quelle previste dal decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze, emanato di concerto con il Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, datato 18 gennaio 2016 e pubblicato nei giorni scorsi sulla Gazzetta Ufficiale. Si tratta di azioni rivolte, in particolare, a favore di giovani imprenditori agricoli e start up nel settore primario. Opportunità da valutare e certamente da cogliere per tutti coloro che intendano cimentarsi in un’attività legata alla terra. Le agevolazioni, nello specifico, sono rivolte alle microimprese e piccole e medie imprese, in qualsiasi forma costituite, che subentrino nella conduzione di un’intera azienda agricola, esercitante esclusivamente l’attività agricola ai sensi dell’articolo 2135 del codice civile da almeno due anni alla data di presentazione della domanda di agevolazione e che presentino progetti per lo sviluppo o il consolidamento dell’azienda oggetto del subentro, attraverso iniziative nei settori della produzione e della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli. Dette imprese devono essere costituite da non più di sei mesi dalla data di presentazione della domanda di ammissione alle agevolazioni, esercitare esclusivamente l’attività agricola ai sensi dell’articolo 2135 del codice civile, essere amministrate e condotte da un giovane di età compresa tra i 18 ed i 40 anni non compiuti alla data di spedizione della domanda, in possesso della qualifica di imprenditore agricolo professionale o di coltivatore diretto come risultante dall’iscrizione nella gestione previdenziale agricola alla data di delibera di ammissione alle agevolazioni, ovvero, nel caso di società, essere composte, per oltre la metà numerica dei soci e delle quote di partecipazione, ed amministrate, da giovani imprenditori agricoli di età compresa tra i 18 e i 40 anni non compiuti alla data di spedizione della domanda in possesso della qualifica di imprenditore agricolo professionale o di coltivatore diretto come risultante dall’iscrizione nella gestione previdenziale agricola alla data di delibera di ammissione alle agevolazioni; inoltre, essere già subentrate, anche a titolo successorio, da non più di sei mesi alla data di presentazione della domanda, nella conduzione dell’intera azienda agricola, ovvero subentrare entro 3 mesi dalla data della delibera di ammissione alle agevolazioni mediante un atto di cessione d’azienda. Ed ancora, alle microimprese e piccole e medie imprese che presentino progetti per lo sviluppo o il consolidamento di iniziative nei settori della produzione e della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli, attive da almeno due anni alla data di presentazione della domanda di agevolazione.Condizione fondamenale è che lo statuto della impresa ammessa alle agevolazioni deve contenere una clausola impeditiva di atti di trasferimento di quote o di azioni societarie tali da far venir meno i requisiti soggettivi di età dei soci di maggioranza, per un periodo di almeno 10 anni dalla data di ammissione alle agevolazioni e comunque sino alla completa estinzione del mutuo agevolato concesso. Inoltre, per lo stesso periodo, il soggetto beneficiario deve mantenere la qualifica di imprenditore agricolo professionale o di coltivatore diretto. Le agevolazioni concedibili consistono in mutui agevolati, a un tasso pari a zero, della durata minima di cinque anni e massima di dieci anni, comprensiva del periodo di preammortamento, e di importo non superiore al 75 per cento delle spese ammissibili. Per le iniziative nel settore della produzione agricola primaria il mutuo agevolato ha una durata, comprensiva del periodo di preammortamento, non superiore a quindici anni. Inoltre, si prevede che i progetti finanziabili non possono prevedere investimenti superiori a 1.500.000 euro, IVA esclusa e devono perseguire il miglioramento del rendimento e della sostenibilità globale dell’azienda agricola, in particolare mediante una riduzione dei costi di produzione o miglioramento e riconversione della produzione; miglioramento dell’ambiente naturale, delle condizioni di igiene o del benessere degli animali, purché non si tratti di investimento realizzato per conformarsi alle norme dell’Unione europea; realizzazione e miglioramento delle infrastrutture connesse allo sviluppo, all’adeguamento ed alla modernizzazione dell’agricoltura. Per la realizzazione del progetto sono ammissibili alle agevolazioni le seguenti spese: studio di fattibilità, comprensivo dell’analisi di mercato; opere agronomiche e di miglioramento fondiario; opere edilizie per la costruzione o il miglioramento di beni immobili; oneri per il rilascio della concessione edilizia; allacciamenti, impianti, macchinari e attrezzature; servizi di progettazione; beni pluriennali. Le domande di ammissione alle agevolazioni devono essere presentate a ISMEA che accerta la sussistenza dei requisiti oggettivi e soggettivi nonché la sostenibilità finanziaria ed economica dell’iniziativa. All’esito del procedimento istruttorio, ISMEA delibera l’ammissione alle agevolazioni o il rigetto della domanda, dandone comunicazione agli interessati. Il mutuo agevolato deve essere assistito da garanzie per l’intero importo concesso maggiorato del 20 per cento per accessori e per il rimborso delle spese, acquisibili nell’ambito degli investimenti da realizzare. I beni oggetto delle agevolazioni sono vincolati all’esercizio dell’attività finanziata per un periodo minimo di cinque anni decorrente dalla data di inizio effettivo dell’attività d’impresa e comunque fino all’estinzione del mutuo agevolato.

di Antonio Longo