Nuovi incentivi per l’e-commerce agricolo

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I prodotti agroalimentari viaggiano sempre più on – line e spesso nell’ambito di accordi di filiera. Nell’epoca in cui il principale canale di commercializzazione è divenuto internet, la rete delle reti, e nella quale il motto “l’unione fa la forza” è un autentico diktat anche le realtà produttive che operano nel settore primario sono chiamate a mutare meccanismi, procedimenti e prassi per riuscire a stare al passo con i principali competitors. E così, il legislatore nazionale ha provveduto ad istituire nuovi incentivi per favorire il consolidamento e lo sviluppo del commercio elettronico e gli accordi di filiera. Nello specifico, con il decreto legge 91/2014 (meglio conosciuto come “decreto competitività), a seguito della conversione in legge 116/2014, nell’ambito di una serie di novità riguardanti il mondo agricolo, sono previste due tipologie di crediti d’imposta, in vigore sino all’anno 2016. Vediamo, più in dettaglio, di cosa si tratta.

La prima agevolazione fiscale riguarda il bonus relativo al credito di imposta del 40% delle spese sostenute, fino ad massimo di 50.000 euro, per tutti coloro che investiranno negli anni 2014, 2015 e 2016 risorse per la realizzazione e l’ampliamento di infrastrutture informatiche finalizzate al potenziamento del commercio elettronico, ossia nuove infrastrutture telematiche in grado di potenziare le vendite on-line dei prodotti agricoli italiani in tutto il mondo, migliorando quindi performance e risultati dell’export targato “Made in Italy”.

La seconda agevolazione prevista ha, invece, ad oggetto il credito d’imposta del 40% per le spese sostenute per lo sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie e per la cooperazione di filiera, ossia la creazione di nuove reti di imprese o lo svolgimento di nuove attività da parte di reti già esistenti. La misura del credito non può essere superiore ai 400.000 euro. Con la conversione in legge del decreto, le predette agevolazioni sono state concesse anche alle imprese che operano nei settori della pesca e dell’acquacoltura. I crediti, da utilizzare esclusivamente in compensazione, andranno evidenziati nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta per i quali saranno concessi.

A cura di Antonio Longo