Nasce l’Osservatorio Giovani Agricoltori

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Rappresentano poco meno del 10% delle aziende agricole. Ma, in termini di fatturato, fanno registrare performance finanziarie pari ad almeno il doppio rispetto alla media delle imprese del comparto primario italiano: si tratta di valori di produzione di circa 100.000 euro al cospetto di medie che si aggirano intorno ai 45.000 euro. Le aziende agricole condotte da under 35 si confermano brillanti ed innovative. A ribadire il trend positivo, in continua ascesa, è la nascita dell’Osservatorio Giovani Agricoltori di Nomisma – Edagricole, nuovo strumento, presentato in occasione della recente edizione di Eima, introdotto con l’obiettivo principale di conoscerne meglio le esigenze delle aziende condotte dai nuovi capitani d’impresa e di offrire loro informazione e formazione di qualità per accrescerne competenze e competitività.

I dati relativi alle aziende “giovani” parlano di imprese mediamente più strutturate, con superfici di circa 20 ettari contro gli 11 della media nazionale, e diversificate, grazie ad un approccio al mercato più innovativo e tecnologico.

Tra i giovani che si cimentano nel lavoro sui campi vi sono coloro che hanno raccolto il testimone di famiglia, decidendo di gestire un’azienda già avviata, ma anche coloro che hanno individuato nuovi risvolti nell’attività in campagna non esclusivamente produttivi. A prescindere dall’appartenenza all’una o all’altra categoria, è la passione per la terra che accomuna entrambe le tipologie. È ciò che è emerso in maniera evidente in occasione della presentazione dell’osservatorio.

Entrando nel dettaglio dei “numeri”, il focus realizzato da Nomisma ha “contato”, con dati aggiornati allo scorso mese di giugno, circa 55.000 imprese agricole condotte da giovani con meno di 35 anni, un aggregato, comunque, ancora piuttosto marginale sul totale delle aziende del settore, pari, come anticipato, a meno del 10%, ma in crescita del 14% rispetto a tre anni fa. In ogni caso, come ha ricordato Denis Pantini, Responsabile dell’Area Agroalimentare di Nomisma, le imprese giovanili italiane sono molto più numerose, in termini assoluti, di quelle francesi, pari a circa 38.000, spagnole (34.000) e tedesche (20.500). Ma a caratterizzare le aziende agricole guidate da giovani italiani è, soprattutto, la presenza del “gentil sesso”, infatti lungo la penisola tre “aziende giovani” ogni dieci sono condotte da donne contro un 15% di Francia e Germania e un 19% della Spagna.

Anche sul fronte economico non mancano dati incoraggianti. Le performance delle aziende agricole italiane condotte da giovani sono tra le migliori in Europa. In termini di valore medio della produzione, quelle italiane evidenziano un risultato economico di 98.000 euro contro i 65.000 della Spagna e i 55.000 della media Ue, mentre risulta alto il divario con Francia (169.000 euro) e Germania (198.000 euro). La differenza rispetto ai competitor francesi e tedeschi è da ascrivere all’ormai nota questione dimensionale, infatti l’estensione poderale media italiana è pari a circa 20 ettari contro i 62 dei tedeschi e i 78 ettari dei giovani agricoltori francesi.

A livello geografico, le cinque regioni che si contraddistinguono per la presenza del maggior numero di aziende condotte da giovani agricoltori sono Sicilia, Puglia, Campania, Calabria e Lazio. In queste regioni si concentra quasi la metà di tutte le imprese giovanili del settore primario italiano.

Per quanto concerne le performance, primeggiano le aziende giovanili della Lombardia (409.000 euro di valore della produzione media per azienda), seguite da Veneto (305.000), Emilia-Romagna (180.000), Piemonte (135.000) e Friuli Venezia Giulia (97.000 euro).

I settori produttivi che vedono, invece, la maggior presenza di giovani in termini di incidenza sul totale delle aziende specializzate nell’orientamento tecnico-economico considerato sono quello avicolo e del latte ai quali segue l’orticolo, il suinicolo, il frutticolo e il vitivinicolo.

Infine, il focus registra interessanti risvolti multifunzionali dell’agricoltura, dall’agriturismo alle attività sociali, dalla trasformazione di prodotti agricoli al contoterzismo. Tutte attività su cui stanno puntando con convinzione tanti giovani agricoltori italiani.

“Tra gli obiettivi dell’Osservatorio che abbiamo lanciato insieme a Nomisma non c’è solo una maggiore conoscenza dei giovani agricoltori” – ha dichiarato Eugenio Occhialini, Direttore di Edagricole – “ma anche la volontà di realizzare per loro strumenti informativi e formativi studiati sulla base delle loro esigenze”.

di Antonio Longo