Lombardia, in arrivo la Banca della terra

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Una “banca della terra” aggiornata costantemente online, per permettere a tutti di monitorare la disponibilità e l’offerta di terreni agricoli di proprietà pubblica e privata. Questo lo scopo del progetto di legge approvato pochi giorni fa dal Consiglio regionale della Lombardia, che integra il Testo unico delle leggi in materia di agricoltura, foreste, pesca e sviluppo rurale.

Scopo dell’iniziativa, creare un inventario utile a contrastare l’abbandono dei terreni, mantenere e incrementare la produttività agricola e favorire il ricambio generazionale, affidando ai giovani le terre demaniali abbandonate e gestire il patrimonio agricolo  nelle zone in cui oggi non si fa più attività. La Banca fa seguito a iniziative simili già attive in altre regioni, che puntano a creare un inventario pubblico dell’offerta dei terreni e delle aziende agricole, disponibili per concessione o autorizzazione.  Nella legge è previsto che Regione Lombardia chiederà ai Comuni e ai privati di segnalare la presenza di terreni incolti da almeno  due anni, che rientrano nelle caratteristiche richieste. L’inventario, con l’offerta dei terreni, è consultabile sul web attraverso il SIARL (Sistema Informativo Agricolo Regione Lombardia), periodicamente aggiornato. A giugno del 2015 avverrà la verifica dei dati raccolti e alla fine del 2015 la Giunta regionale invierà una relazione sui risultati ottenuti. Per Il progetto di legge è stato stabilito un budget iniziale di 50mila euro.

Inventario informatico. “La presente proposta di legge rappresenta una prima importante risposta ad una delle principali problematiche che i giovani imprenditori agricoli lombardi si trovano ad affrontare: la scarsa disponibilità delle superfici agricole – ha spiegato il Presidente dell’VIII Commissione (Agricoltura, Montagna, Foreste e Parchi) in Regione Lombardia, Alessandro Fermi  -. Appare vincente la scelta di creare uno strumento accessibile ai cittadini, incentivando la telematizzazione  della Banca della Terra quale base informatica periodicamente aggiornata e gestita attraverso il SIARL, avendo, altresì, riguardo ad aspetti di particolare rilevanza quali, ad esempio l’adeguata pubblicità indirizzata ai proprietari dei terreni al fine di avere la più ampia adesione possibile all’iscrizione dei terreni alla Banca della Terra, e il maggior agio possibile nell’espletamento delle procedure burocratiche”.

La Banca della terra lombarda -secondo i proponenti -rappresenta quindi un risposta concreta per tutti quei ragazzi che negli ultimi anni hanno scelto di costruire il proprio futuro nel settore agricolo. I dati diffusi dalla Coldiretti regionale dicono che sono in continuo aumento: tra il 2009 e il 2014 gli iscritti al primo anno degli istituti professionali statali con indirizzo agrario sono aumentati di oltre il 34 per cento. A questi ragazzi Regione Lombardia vuole offrire una opportunità di lavoro, mettendo a disposizione le terre demaniali abbandonate su cui costruire la propria attività.

Consumo di suolo. La Banca della terra non rappresenta l’unica novità di questi giorni proposta dal legislatore lombardo. Sta facendo discutere, infatti, anche l’approvazione della Legge sul consumo di suolo. Il provvedimento, che rappresenta la prima normativa ad hoc formulata in Italia da una Regione, prevede di impedire da oggi qualsiasi variante comunale ai PGT (Piani di Gestione del Territorio) che rendano edificabili superfici agricole o verdi.  Inoltre, vengono inserite nuove restrizioni e vincoli per i terreni oggi considerati edificabili dai Pgt  dei Comuni. Queste aree  potranno essere trasformate entro e non oltre i prossimi trenta mesi o torneranno a essere considerate per sempre zone verdi. Durante questo periodo transitorio sono comunque previste restrizioni e disincentivi economici, questa volta sotto forma di aumento dei costi di urbanizzazione.

Articolo di Emiliano Raccagni