L’innovazione come priorità dell’agricoltura

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In Israele l’agricoltura è vista come motore  economico del Paese, una partnership agricola potrebbe servire a sviluppare nuove tecnologie.

In Israele le debolezze dell’ agricoltura sono state trasformate in punti di forza, attraverso innovazioni e tecnologie, ed è stata affermata l’importanza del settore primario non solo come fonte di nutrimento, ma come vero motore economico del Paese.
Questo è stato il commento di Giandomenico Consalvo, il componente della giunta di Confagricoltura con delega all’internazionalizzazione, introducendo i lavori del seminario “Israele-Italia: tecnologie e innovazioni agricole”, che si è tenuto il 7 marzo in collaborazione con l’ Ambasciata d’Israele, a palazzo della Valle, sede dell’Organizzazione.
Israele ha una ridotta superficie coltivabile, per due terzi arida e semi arida con problemi di erosione dei terreni: è stata questa la sfida che gli agricoltori israeliani hanno combattuto e vinto.
La mossa vincente è stata connettere l’agricoltura con l’industria, incrementando la produzione in diversi settori, come serre, semi, fertilizzanti e irrigazione.
“La necessità è stata la molla che ha spinto il nostro Paese alla tecnologia e all’innovazione, in 63 anni siamo stati capaci di trasformare il deserto in terra coltivabile”, ha sottolineato l’ambasciatore Naor Gilon, ricordando le analogie e gli ottimi rapporti con l’Italia.
Il direttore generale del Centro di ricerca in agricoltura del ministero dell’Agricoltura e lo Sviluppo rurale di Israele, Yoram Kapulnik ha presentato i successi della ricerca applicata  che ha spinto verso un agribusiness hitech che riesce a moltiplicare di cinque volte le rese e di prolungare le stagioni di raccolta. Dal canto suo Giuseppe Alonzo, presidente del Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in Agricoltura in Italia, si è soffermato sulle sfide principali dell’innovazione in agricoltura nel nostro Paese, in particolare la tracciabilità e la genomica. Si potrà, dunque, ipotizzare una collaborazione tra i ricercatori israeliani e italiani, per individuare nuove tecniche e soluzioni, che permetteranno di migliorare le rese e abbassare i consumi.