L’agricoltura giovane degli Oscar Green

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Creatività e innovazione. Sono i due fattori che stanno portando i giovani italiani a scommettere sull’agricoltura, dando all’Italia il primato europeo di imprese under 35, che nel primo semestre 2018 sono cresciute del 5%, toccando quota 55.000. Questo è quanto emerge da un’analisi della Coldiretti, presentata al Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione di  Cernobbio, che evidenzia una “rivoluzione” del lavoro in campagna, dove il 70% delle imprese giovani opera in attività multifunzionali che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche, agli agriasilo, alle attività ricreative, all’agricoltura sociale per l’inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, alla sistemazione di parchi, giardini, strade, all’agribenessere e alla cura del paesaggio e la produzione di energie rinnovabili.

Da anni, proprio per mettere in evidenza l’impegno di tanti giovani che con le loro idee contribuiscono a svecchiare e mantenere competitiva l’agricoltura italiana, viene organizzato il premio per l’innovazione Oscar Green. A vincere, battendo la concorrenza di migliaia di nominativi selezionati a livello territoriale, per il 2018 sono l’agri-birra ricavata dallo scarto del pane, la casa di paglia bio di Senatore Cappelli, l’Arca di Noè del rifugiato nigeriano, il beewellness per provare “a vivere da ape”, la biocosmetica antispreco e l’agri-bibita di clementine calabresi.

Nella categoria Fare rete il premio è stato assegnato al toscano Matteo Bacci, che ha trasformato un rifiuto aziendale che prima veniva smaltito, in un’opportunità. Utilizzando gli scarti di vinacce provenienti dall’azienda del tenore Andrea Bocelli, Bacci ha sfruttato la tradizione della sua famiglia di farmacisti per trasformarli in prodotti di biocosmetica, come creme per il viso a chilometro zero, creando di fatto un prodotto a valore aggiunto.

Il premio per la categoria Creatività è ad appannaggio del calabrese Glauco Gallo, che ha creato la prima agri-bibita che contiene il 20% di vero succo di clementina proveniente dalla Piana di Sibari, senza conservanti, coloranti e zuccheri aggiunti e con pochissime calorie, mentre nella sezione Sostenibilità a vincere è stata Luisa Cabiddu della Sardegna che costruisce case a carattere fortemente innovativo,  utilizzando materiali ecocompatibili quali paglia bio di grano Senatore Capelli, argilla e legno proveniente da filiera controllata, riducendo al minimo la produzione di rifiuti, risparmiando energia e materiali attraverso processi che tutelano l`ambiente.

Una storia di riscatto per un intero territorio è alla base del premio per la categoria Campagna amica, che è andato a Claudio Lorenzini, “autore” di una agri-birra che nasce sulle montagne tra Amatrice e Leonessa, in quel Lazio ferito dal terremoto del 2016. Si chiama Alta Quota, perché è fatta con acqua che sgorga a 1600 metri e con cereali coltivati sul territorio reatino. Tra le varie etichette prodotte, quella che ha contribuito più di tutte all’aggiudicazione del premio è di una birra prodotta con gli scarti del pane invenduto: economia circolare e business green trovano quindi in questo prodotto una testimonianza perfetta.

Per la categoria Impresa3.terra il premio è andato a Matteo Andreatti del Trentino Alto Adige (nella foto), che ha certamente avuto un’idea originale, creando una particolare struttura in legno per far vivere ai propri ospiti un’esperienza certamente particolare: collegata con più alveari, permette di intraprendere un viaggio multisensoriale alla scoperta del mondo delle api; sdraiati su un letto di fieno alpino, respirano i profumi del miele, della cera e della propoli. Infine, nella categoria Noi per il sociale viene premiata l’idea imprenditoriale di Jeffery Eromosele Osoiwanlan, un rifugiato politico sfuggito al terrorismo e alla povertà nel suo paese, la Nigeria, che nelle Marche si è impegnato per creare una vera e propria arca di Noè con animali salvati dall’estinzione. Nella sua fattoria oggi convivono libere e in armonia centinaia di razze di galline ma anche anatre, asini, struzzi, cani e gatti.

Emiliano Raccagni