“La sfida di COP21 è dare risposte concrete e vincolanti”

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“Agricoltura e cambiamento climatico”. Questo il titolo dell’incontro promosso oggi dal Copa e dall’Oma a Parigi, in concomitanza con la COP21, a cui ha partecipato il presidente nazionale della Cia-Agricoltori Italiani Dino Scanavino. Un evento di altissimo profilo istituzionale, alla presenza tra gli altri del primo ministro francese Manuel Valls, per discutere dei contributi che l’agricoltura apporta ai cambiamenti climatici.

“E’ importante il dibattito su questi temi -ha detto Scanavino-. La buona agricoltura è quella che mitiga l’effetto serra, produce energie rinnovabili e ha un ruolo attivo e primario nell’assorbimento di CO2”. Un ruolo fondamentale, dunque, ancora di più nei prossimi anni. “Saranno gli agricoltori i veri protagonisti del futuro -ha spiegato il presidente della Cia-. Dovranno rispondere alla sfida di nutrire il mondo aumentando la produzione entro il 2050. In questi giorni a Parigi si sta parlando del ‘Fondo Verde’ per mettere l’agricoltura nelle condizioni di adattarsi e superare i cambiamenti climatici. La sfida di COP21 è consentire di dare risposte concrete”.

Sulla stessa linea il primo ministro francese, che ha spiegato come il 2015 “sarà ricordato come il più drammatico per gli eventi climatici catastrofici”. Anche per questo quindi “l’accordo da raggiungere deve essere ambizioso -ha aggiunto Valls- adattato ad ogni Paese e vincolante” e in questo senso “l’agricoltura ha un ruolo primordiale” in quanto è allo stesso tempo “causa, vittima ma soprattutto soluzione del cambiamento climatico”.

Ma a Parigi Scanavino ha avuto modo di confrontarsi anche sul futuro della Politica agricola comunitaria. Sempre nella prospettiva di aumentare la produzione di cibo, l’Europa deve iniziare a ripensare al ruolo della Pac post 2020, considerando che la sfida maggiore sarà quella di superare questo continuo calo dei prezzi di mercato, che da qualche anno sta superando la volatilità che caratterizza il mercato agricolo. In questo senso, per il presidente della Cia, “dovranno essere valorizzati gli strumenti di mercato anche finalizzati a filiere specifiche e attuate e migliorate le misure di gestione del rischio”.

Anche il ministro francese dell’Agricoltura Stéphane Le Foll, nel suo intervento, ha condiviso la necessità di rivedere la Pac riconoscendo all’agricoltura il contributo e la funzione primaria nella sfida al cambiamento climatico, nonché ipotizzando la creazione di un terzo pilastro Pac finalizzato alla gestione del rischio.