Innovazione e nuovi servizi

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L’Associazione mantovana allevatori punta su innovazione e nuovi servizi, come strumenti per accompagnare la crescita del comparto zootecnico. “I numeri dei capi allevati nella nostra provincia sono in aumento e le bovine iscritte ai controlli funzionali sono quasi 105mila – dice il presidente dell’Associazione mantovana allevatori, Alberto Gandolfi -. Diventa sempre più fondamentale la vicinanza ai soci, anche perché i segnali che riceviamo dalle nuove stalle iscritte ci dicono che c’è un grande bisogno di servizi in azienda. La nostra missione è sicuramente curare il miglioramento genetico, seguire l’anagrafe zootecnica, dare indicazione di efficienza delle aziende”. L’Apa di Mantova, non coinvolta dai progetti di unificazione interprovinciale dell’Associazione italiana allevatori, ha così lanciato nuovi servizi per gli iscritti, che hanno ottenuto risposte positive. La banca del dna delle bovine, effettuata grazie al prelievo materiale bioptico del controllore, ha già riscosso in meno di un anno notevole interesse, con 14.848 campioni prelevati e stoccati, 342 campioni genotipizzati, “per consentire – spiega Gandolfi – ai produttori di latte di monitorare in tempo reale il miglioramento genetico all’interno delle stalle e, in caso di vendita dell’animale, di avere a disposizione un certificato genealogico senza dover svolgere ulteriori accertamenti”. Fra gli altri servizi lanciati dall’associazione di Tripoli di San Giorgio, ce ne sono altri legati agli aspetti sanitari degli animali, mentre è in fase di attivazione un controllo sulle gravidanze, realizzato sulla base di un protocollo approvato dall’Associazione allevatori della Lombardia. Rimane aperta la questione dei finanziamenti pubblici, da alcuni anni sempre più ridotti e che impongono maggiori razionalizzazioni dei costi. Anche il fronte zootecnico necessita di azioni di sostegno, ricorda l’Apa di Mantova e qualche segnale positivo sembrerebbe arrivare dalla discussione imminente dei parametri della direttiva nitrati, “che per anni ha ingiustamente accusato l’agricoltura di rappresentare l’unica fonte inquinante delle acque e dei terreni”, afferma Gandolfi. “Finalmente oggi si riconoscono altre responsabilità, sulla base di studi scientifici”. Un segnale positivo è arrivato anche dalla declinazione a livello nazionale della Pac, e questo grazie anche alla costituzione di un fronte delle Regioni del nord, per sostenere la zootecnia.

Rimane aperto il nodo del futuro del sistema lattiero caseario, quando dal prossimo 1° aprile l’Unione europea dovrà fare i conti con la fine delle quote latte e la liberalizzazione del mercato. “Vedremo se il prossimo autunno – dice Gandolfi – verranno prese in esame specifiche misure per il settore, finalizzate ad armonizzare il settore da un prevedibile aumento della volatilità dei prezzi”. Vive una fase di incertezza il comparto delle carni suine, con gli allevatori – ricorda il presidente dell’Ama, “chiamati a sostenere costi elevati per rispettare le norme sul benessere animale, imposte da Bruxelles, andando così a intaccare una percentuale di redditività che per tutto il 2013 è stata discontinua”. In sofferenza anche la carne bovina, “un settore che per il 93% deve ricorrere all’importazione di vitelli dall’estero, con tutte le conseguenze che una mancata sovranità alimentare, di fatto, comporta”. Gli obiettivi dell’Associazione mantovana allevatori, diretta da Gabriele Caleffi, privilegiano i giovani – alcuni dei quali sono stati premiati per aver terminato con successo il corso di fecondazione artificiale – verso i quali si concentrano anche gli sforzi della Politica agricola comunitaria. Al termine della relazione del presidente Gandolfi sono stati consegnati anche i premi Master Breeder, per gli allevatori che si sono distinti nel 2013 per performance produttive, cellule somatiche, indice di gravidanza. Questi i premiati.

Categoria fino a 60 vacche: Corniani Franco e Giovanni ss di Palidano di Gonzaga; categoria da 61 a 120 vacche: Sala Vanni e Fabrizio di Bondeno di Gonzaga; categoria da 121 a 180 vacche: Azienda agricola Bertoletta di Zilocchi Omero e C. di Pegognaga; categoria da 181 vacche e oltre: azienda agricola Palazzina di Freretti di Cannetto sull’Oglio.