In Sardegna un progetto europeo per ridurre gli agrofarmaci

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Ridurre di almeno il 20% l’uso degli agro farmaci nelle colture. Questo l’obiettivo del progetto europeo che vede la Sardegna protagonista, con getti di precisione sperimentati e studiati fra i filari dei vigneti del  Parteòlla regione storica nel sud est dell’Isola, fra i territori di Dolianova e Seriana in una tre giorni di dimostrazione, terminata con prove pratiche per testare la potenziale riduzione dell’impatto ambientale e i risparmi per gli agricoltori. Per raggiungere entrambi gli obiettivi si punta sulla regolazione delle macchine irroratrici per i trattamenti, dai mezzi meccanici di grandi dimensione agli atomizzatori a spalla e sull’utilizzo di innovative tecnologie a supporto dell’operatore. Per un risultato efficiente concorrono diverse variabili: dal tipo di irroratrice utilizzata a modello e dimensioni dell’ugello, dai parametri operativi alle condizioni metereologiche. Il calcolo di tutti questi fattori è gestito attraverso il supporto di un nuovo applicativo informatico, sviluppato dall’Università Politecnica della Catalogna, con cui la Regione Sardegna collabora, che è stato tradotto e adattato all’uso in italiano dall’Agenzia agricola Laore, l’agenzia per l’attuazione dei programmi regionali in campo agricolo e per lo sviluppo rurale.

Questa nuova App, battezzata Dosavigna, è stata presentata proprio nei giorni scorsi  e permetterà agli operatori di lavorare in campo utilizzando un geolocalizzatore presente nel programma, utile per il dosaggio dei volumi e delle concentrazioni dei prodotti fitosanitari ai fini del trattamento. Laore ha coinvolto i propri tecnici specializzati in tre giornate dimostrative in aula e tra i vigneti di Parteolla, ai quali era presente Emilio Gil, responsabile della nuova Cattedra Syngenta-Universidad Politecnica del Cataluna en Barcelona e coordinatore del progetto europeo Innoseta (Innovative practices for Spraying Equipment, Training and Advising in European agriculture through the Mobilization of Agricultural Knowledge and Innovation Systems). Al programma comunitario partecipano 14 partner europei che formano un pool composto da università, centri di ricerca, associazioni di produttori e agricoltori.

Le attività erano principalmente rivolte ai tecnici addetti al controllo funzionale e alla regolazione delle irroratrici e ai tecnici delle cantine vitivinicole che si occupano della produzione agricola e gestiscono le strategie di difesa fitosanitaria.

Stefano Zuddas, titolare di un vigneto di circa 10 ettari che conferisce alla Cantina di Dolianova, ha definito “molto vantaggiose le nuove pratiche” dimostrate nei suoi campi. “Con i soldi che risparmio ogni stagione grazie a queste tecniche innovative– ha commentato il viticoltore- posso comprare mezzo ettaro di terreno ogni anno. I mezzi meccanici sono ormai indispensabili per ridurre i costi di produzione, ma è necessario anche saperli usare bene come per esempio nella regolazione delle macchine irroratrici dei fitosanitari“.

Laore, così come previsto in tutta Europa, coordina le attività di controllo funzionale e la regolazione delle macchine irroratrici attraverso gli 8 centri prova autorizzati in cui operano 14 tecnici abilitati. L’agenzia agricola regionale sviluppa, inoltre, le azioni di divulgazione e di trasferimento dell’innovazione valorizzando l’importanza della regolazione delle macchine come elemento fondamentale per una distribuzione ottimale dei prodotti fitosanitari e una maggior sostenibilità ambientale. Nel solo 2017, l’Agenzia regionale ha lavorato con 850 operatori agricoli: da Fonni ad Arborea, da Ittiri a Serramanna, passando per Villacidro e Muravera, fino alla Gallura e al Sulcis. Le attività hanno poi interessato diverse varietà colturali: carciofo, pomodoro, patate, cereali, viti e agrumi.

Emiliano Raccagni