In crescita il mercato dei cereali

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Augusto Verlicchi, fonte: Cooperativa Terremerse

Da Terremerse arrivano riflessioni sull’andamento del mercato cerealicolo: si stima che, nell’Unione Europea, le superfici investite aumenteranno dell’1%.
I dati dell’ultimo rapporto FAO parlano chiaro: la produzione mondiale dei cereali raggiungerà i 2.310 Mt, un aumento del 3% rispetto alla stagione 2010-2011.
Tra le previsioni vi è anche l’aumento dei consumi, che sarà dell’1,3%, ossia un 68Mt in più, se confrontato con l’anno precedente.

Augusto Verlicchi, direttore del settore CerealProteici di Terremerse mette in luce questi dati e li commenta così: “Nonostante l’aumento delle produzioni cerealicole, a cui comunque non corrispondono altrettanti utilizzi, i mercati terranno i prezzi dei principali cereali interessanti, sempre connotati però da tensione e in fortissima volatilità, questo grazie anche alle recenti situazioni metereologiche venutesi a creare, come il caldo e la siccità in sud America, che gli analisti del settore considerano aver causato ingenti perdite di rese a ettaro, sia per il mais, che per la soia”.

Nel periodo che va da settembre a dicembre 2011, al termine della raccolta dei cereali, le quotazioni internazionali e nazionali di tutti i cereali sono diminuite, unica eccezione il riso. Le esportazioni di cereali, provenienti dal Mar Nero, in questo periodo sono davvero consistenti e le importazioni in Italia sono aumentate di conseguenza, tuttavia la situazione prezzi è migliorata rispetto a pochi mesi fa. Le nostre importazioni erano già aumentate nei primi 8 mesi del 2011, fino a raggiungere il 9% e riguardavano  il mais, l’orzo e il grano tenero. Ora la situazione fa ben sperare, come spiega Verlicchi, “per la chiusura della campagna di commercializzazione in corso, anche se, occorre dire, la componente speculativa ha un forte peso e influenza le normali quotazioni dei cereali”.

Le superfici rivolte alla coltivazione dei cereali sono destinate ad aumentare: in particolare, rivolgendo l’attenzione alla prossima campagna di commercializzazione, le prime indicazioni sulle semine di cereali autunno-vernini e le stime sul mais indicano che, nell’Unione Europea, le superfici investite a frumento tenero e duro, orzo, mais, avena aumenteranno dell’1% passando da 55,6 Ml. di ettari a 56,3 Ml. di ettari, con rese stimate che porteranno a una produzione complessiva di 290 Ml di ton, cioè un 2% in più rispetto al 2011-2012.

La produzione di frumento tenero sarà significativa, arrivando ad un 3% in più rispetto al 2011-2012 e sarà in aumento anche la produzione di frumento duro.
Solo per il mais si stima una situazione stazionaria o addirittura inferiore, per la previsione di una minor resa unitaria rispetto al 2011, anno in cui la resa ha superato le aspettative (7,3 ton/ha), mentre, storicamente, si è sempre assestata a 6,8-6,9 ton/ha.
Verlicchi mostra anche i dati relativi ai cerali autunno-vernini in Italia: le superfici investite a frumento tenero ricopriranno più di 600.000 ettari circa e quelle di frumento duro di 100.000 ettari, riportando la superficie investita a oltre 1.250.000 ettari. Conclude facendo notare che, nonostante i dati relativi ai cereali autunno-vernini ci indichino un aumento delle superfici, non ci dispensano dalle massicce importazioni, sia di frumento tenero, sia di duro, che il nostro Paese è costretto da sempre a fare per soddisfare la domanda interna.