In campagna i bambini imparano dove nasce il cibo

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Oltre 10 milioni di euro di fatturato, circa tremila strutture in Italia riconosciute e una media di 1,5 milioni di bambini coinvolti in un anno. Sono i numeri, in crescita, del fenomeno Fattorie didattiche, la multifunzionalità dell’azienda agrituristica pensata per i più piccoli. Numeri come detto in crescita e che, grazie anche alle recenti normative, potranno a breve coinvolgere ancora più scuole per fasce di età diverse. Di questo e altro si parlerà ancora ad AgrieTour, il Salone nazionale dell’agriturismo e dell’agricoltura multifunzionale (Arezzo Fiere e Congressi, 13-15 novembre 2015), che da diversi anni promuove al suo interno AgrieTour Bimbi, una area completamente dedicata a questo tipo di attività. «Siamo stati la prima fiera qualche anno fa a creare un approfondimento sul fenomeno delle Fattorie Didattiche – spiega il presidente di Arezzo Fiere e Congressi, Andrea Boldi – e oggi AgrieTour sta diventando non solo uno strumento di promozione culturale, ma anche il momento di incontro tra domanda e offerta e questa partnership appena nata non può che confermare l’importanza di questa manifestazione che a novembre toccherà la sua quattordicesima edizione».

Ora che il “il disturbo da deficit di natura” teorizzato e studiato dal noto pedagogo americano Richard Louv è patrimonio acquisito e  condiviso tra gli insegnanti più attenti ed i dirigenti più al passo con i tempi, proliferano le esperienze didattiche in campagna e all’aria aperta. Un tempo si parlava di “aule distaccate” e le fattorie didattiche lo sono sempre più e sempre più in maniera stabile e continuativa;  questa esperienza che nasce nei primi anni 2000 è ormai consolidata e secondo l’articolo “La lezione? In campagna” a firma di Jane Apllecot sul numero di settembre di Terranuova sono 2.500 le fattorie che offrono in maniera stabile questo servizio alle scuole. Anche Agrietour bimbi, la parte dedicata alle fattorie didattiche del Salone nazionale dell’agriturismo che si svolgerà ad Arezzo dal 13 al 15 novembre, si prepara ad affrontare questo  tema nell’ambito dei numerosi seminari e Master che caratterizzeranno l’offerta culturale della manifestazione. Tra gli argomenti che saranno discussi: gli adeguamenti strutturali minimi per le aziende agricole che vogliono qualificare l’offerta rivolta alle scuole e alle famiglie, le esperienze di orti urbani e orti scolastici che rappresentano un utile complemento contro la sindrome teorizzata da Louv e le esperienze di differenziazione per intercettare e soddisfare target sempre più attenti e sensibili ai temi della natura, delle produzioni sostenibili e dell’autoproduzione.

«Non è semplice tenere il termometro di quello che oggi è un settore con livelli di crescita ancora importanti ed in cui nuovi stimoli e necessità di competenze diverse si avvicendano a ritmi serratissimi”  – dichiara Giuseppe Orefice di Agrigiochiamo e responsabile della proposta culturale di Agrietour Bimbi – “Il mondo rurale ha finalmente ritrovato la forza e la dignità per dialogare con la città e con i modelli culturali più recenti; da questo mondo, dalle nostre aree interne, da quelle meno inurbate oggi arrivano le risposte più concrete e meglio rispondenti ai limiti che i modelli neo-liberisti hanno manifestato».

Dai recenti censimenti sul fenomeno delle Fattorie Didattiche in Italia, sono come detto circa 2.500  le strutture abilitate regolarmente a questo tipo di attività. Tre le regioni più attive la Sardegna e la Lombardia, così come l’Emilia Romagna (330), il Piemonte (250), la Campania (235) e il Veneto (circa 220). Il prezzo per visita è pari a 6/10 euro a persona a cui vanno aggiunti altri 6-12 euro per la merenda o il pranzo.