Il nuovo Jumbo Isotronic di Maschio Gaspardo

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Tra le numerose attrezzature proposte da Maschio Gaspardo ad EIMA 2022 merita  particolare menzione il nuovo erpice rotante pieghevole Jumbo Isotronic con protocollo di comunicazione Isobus. Evoluzione del modello Jumbo, il nuovo Jumbo Isotronic è nato dalla collaborazione fra il dipartimento di Ricerca e Sviluppo Maschio Gaspardo e la Scuola Italiana di Design (SID) e presenta molteplici innovazioni meccaniche, strutturali ed elettroniche.

Grazie al protocollo Isobus, attraverso il terminale del trattore è possibile visualizzare tutti i parametri di lavoro del Jumbo Isotronic: conoscere in tempo reale questi parametri e poterli modificare permette di risparmiare tempo, migliorare la resa in campo e contenere i costi.

In particolare, l’operatore può controllare la potenza assorbita, la temperatura dell’olio nelle scatole cambio, la velocità di rotazione dei rotori, lo slittamento dei cardani, la profondità reale di lavoro, il disallineamento dei rulli, il corretto posizionamento dei giunti cardanici in chiusura (“Salvacardani” è una innovazione brevettata Maschio Gaspardo), le ore e gli ettari lavorati.

Un’innovativa soluzione, con due nuovi brevetti, permette ad una cella di carico di tenere sotto controllo la potenza assorbita per aumentare l’efficienza durante il lavoro. Lo sforzo della scatola cambio centrale viene monitorato in tempo reale permettendo un’immediata reazione dell’operatore in caso di necessità. Inoltre, è possibile esportare i dati di lavoro per effettuare diagnosi o elaborazioni allo scopo di aumentare l’efficienza di utilizzo.

Jumbo Isotronic assicura grande robustezza grazie al telaio rinforzato ed ai miglioramenti strutturali che annoverano ben 4 brevetti. Tra questi, il Powe Hub: sistema composto da cuscinetti e supporti capace di salvaguardare gli elementi di trasmissione dei rotori. Tale soluzione permette di sopportare sia un maggiore carico di potenza sia una maggiore tenuta, requisiti necessari quando si opera in condizioni gravose come i terreni pesanti.

Anche i rulli hanno beneficiato di importanti novitĂ : i nuovi cuscinetti denominati Blindato proteggono la meccanica interna da qualsiasi tipo di contaminazione e permettono un incremento della qualitĂ  di lavoro in campo a prescindere dalle condizioni del terreno.

Le sezioni del castello di attacco e la scatola di trasmissione presentano ora delle parti cave che riducono l’accumulo di terra e ne facilitano lo sfogo, limitando l’innalzamento della temperature della scatola cambio e lo sforzo delle ali in chiusura o in flottazione negativa.

La scatola centrale si avvale di un nuovo sistema a ricircolo d’olio che sfrutta un serbatoio ricavato all’interno del castello del terzo punto, azionato tramite una pompa a ingranaggi. In tal modo, oltre alla già citata riduzione delle temperature di esercizio del riduttore centrale, è possibile ottenere un minor degrado delle proprietà dell’olio, un aumento dell’intervallo di tempo per la sostituzione, un minor rischio di fermo macchina e una maggior produttività.

Alle novità appena elencate si aggiungono soluzioni ben collaudate, come il dispositivo di raffreddamento ad aria delle scatole del cambio centrali e il sistema di sgancio rapido dei coltelli aventi spessore di 16 mm. Il corpo di trasmissione rinforzato in acciaio alto-resistenziale è costituito da una struttura a doppia cassa: con uno spessore della lamiera interna di 6 mm ed esterna di 5 mm si assicurano maggiore rigidità e robustezza.

Jumbo Isotronic è abbinabile a trattori fino a 550 CV ed è disponibile con larghezze lavoro di: 6 – 7 – 8 metri. La profonditĂ  massima di lavoro è regolabile idraulicamente fino a 29 cm controllando il rullo posteriore. Anche i trasferimenti risultano sicuri grazie al sistema di agganci idraulici di sicurezza ed al telaio ripiegabile dalla larghezza di trasporto di soli 2,4 metri.

Le innovative funzioni dell’erpice rotante pieghevole Jumbo Isotronic consentono di  usufruire anche dei benefici fiscali del Credito d’Imposta previsti da Agricoltura 4.0.

A cura di Pier Luigi Scevola