Il contoterzismo si allea per l’innovazione in agricoltura

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Tractor in The Field

“Il mondo del contoterzismo è sempre più unito e lo ha dimostrato con l’assemblea generale unitaria di sabato scorso, a Sarteano, con Confai e Unima sempre più vicine e coese per rivendicare il ruolo di innovazione che svolgono in agricoltura e per proporre anche in Italia il modello di agricoltura integrata che in Europa ha diversi modelli di successi, tutti con un ruolo attivo delle imprese agromeccaniche”. Così ha dichiarato Leonardo Bolis, presidente della Confederazione degli Agromeccanici e Agricoltori Italiani, a margine dell’assemblea unitaria che si è svolta a Sarteano, in provincia di Siena, sabato scorso. In Italia, secondo quanto riportato dal prof. Michele Pisante, docente di Agronomia all’Università di Teramo e commissario delegato del Crea, “oltre il 30% delle aziende agricole fa ricorso a imprese esterne per lo svolgimento di una o più operazioni colturali; il contoterzismo è un fenomeno in crescita, passato da 3,8 giornate/anno nel 2000 per la gestione delle imprese agricole, a 7,5 giornate/anno nel 2010, con una crescita del 97 per cento”. Una portata molto ampia dell’outsourcing, tanto che “ai numeri precedentemente espressi si deve aggiungere che il 32% delle aziende sotto i 12 ettari affida la gestione completa delle operazioni agli agromeccanici. E si tratta, non c’è dubbio, di una stima per difetto”. Anche per questi motivi il contoterzismo ha sempre più bisogno di una voce unica. L’obiettivo è quello di condividere un percorso di integrazione delle circa 10.000 imprese agromeccaniche italiane, che svolgono oggi il 98% delle operazioni di raccolta e un numero crescente di lavori per garantire sicurezza alimentare e riduzione dei costi per le imprese agricole. Un fenomeno sottolineato anche dal fatto che negli anni le imprese agromeccaniche sono cresciute dell’11,5%, mentre per le imprese agricole i parametri sono stati negativi. “Anche per effetto della globalizzazione e di mercati influenzati da dinamiche mondiali – ha detto Bolis – è assolutamente necessario arrivare a livelli sempre più alti di integrazione. Tuttavia, permangono contraddizioni inspiegabili, come l’esclusione dal Psr e la possibilità per le imprese agricole di svolgere lavori per conto terzi e ricevendo provvigioni, violando così la libera concorrenza”. L’auspicio è che “l’alleanza tra Unima e Confai sia utile contro chi alza i muri e contro le applicazioni distorte delle norme”. Il presidente di Unima, Silvano Ramadori, ha tracciato una road map sugli obiettivi da raggiungere, “dalla revisione della legge di orientamento agricolo, per la riforma del concetto di attività connesse, alle norme legate alla formazione e alla sicurezza sul lavoro, fino al riconoscimento della funzione degli agromeccanici nelle attività di protezione civile, igiene urbana, tutela delle aree pubbliche, senza dimenticare l’inserimento dei contoterzisti nel Psr, per il raggiungimento di una competitività che il mercato impone come non più derogabile”. Anche l’on Paolo De Castro, intervenuto con un videomessaggio all’assemblea, è stato chiaro sul tema: “Abbiamo bisogno di imprese agricole efficienti e competitive. E l’augurio è che il Mipaaf traduca quell’opportunità che l’Unione europea aveva messo in conto. Con un lavoro serio si potrà arrivare ad aprire gli aiuti del Psr a tutte le aziende agromeccaniche”.

Anche perché, come ha rivelato il segretario generale dell’associazione europea dei contoterzisti (Ceettar), Eric Dresin, “gli imprenditori agromeccanici investono ogni anno in Europa oltre 6 miliardi per macchine e tecnologie innovative, senza alcun aiuto pubblico, al contrario degli agricoltori”. Nato nella seconda metà dell’Ottocento, il contoterzismo si è evoluto passando per varie fasi, come ha ricordato Roberto Guidotti di Unima, ma sempre contribuendo alla crescita dell’agricoltura. Fra le nuove sfide, come ha puntualizzato il professor Angelo Frascarelli, docente di Economia ed Estimo rurale all’Università di Perugia, l’adozione di “un modello reticolare e non più gerarchico all’interno del mondo agricolo, con l’imprenditore agricolo in grado di relazionarsi con le cooperative, i fornitori di mezzi tecnici, gli imprenditori agromeccanici, le università. Il futuro sarà sempre più basato su un rapporto di partenariato”. E nel futuro, l’agricoltura di precisione avrà sempre più un ruolo chiave, per ridurre i costi di produzione e favorire la sostenibilità. Per Matteo Bartolini, presidente del Gruppo di dialogo civile della Commissione europea (Dg Agri), “l’innovazione è una delle parole chiave per il futuro dell’agricoltura, insieme a modelli nuovi, come l’economia circolare, la bioeconomia, la sharing economy. E non parliamo di innovazione solo di processo o di prodotto, ma di un nuovo modello di agricoltura”.