I quattro pilastri di Arbos

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In occasione di Eima 2016, si è tenuta la conferenza stampa di Lovol Arbos Group. Andrea Bedosti, AD del Gruppo, ha aperto i lavori ripercorrendo le principali tappe dell’ambizioso progetto industriale. Progetto industriale che, è bene ricordarlo, è partito solo un paio di anni fa, ma che ha già concretizzato i primi importanti obiettivi. “Il costante supporto sia della Casa madre, sia delle strutture governative della Repubblica cinese in questi mesi è stato fondamentale”, ha puntualizzato l’AD. Prima però di ripercorrere le tappe che hanno portato alla full line oggi già disponibile, Andrea Bedosti ha ricordato che Lovol Arbos Group è una società partecipata al cento per cento da Lovol Heavy Industry Ltd di Weifang, una realtà attiva non solo nel settore delle macchine agricole, ma anche nelle macchine per costruzioni, nei veicoli off road e nella componentistica. Si tratta di un’azienda giovane, che nasce nel 1998 in Cina e che oggi conta 16mila dipendenti, e che ha sviluppato un giro di affari pari a 2,3 miliardi di Euro. In Europa, oggi, i dipendenti sono 425. Il 2016 si chiude con 4500 unità vendute e la rete di vendita copre sessantaquattro Paesi. “L’articolazione del business di Lovol Arbos Group in Europa – ha spiegato Bedosti – prevede quattro attività industriali: un’attività di progettazione, due attività manifatturiere – e cioè MaterMacc e Goldoni – e con EIMA 2016 lanciamo la quarta attività, ossia lo sviluppo della distribuzione in Europa, Medio Oriente, Nord Africa e Continente Americano”.

Dodici mesi di successi
Andrea Bedosti ha ripercorso i momenti fondamentali dell’ultimo anno: l’acquisizione, il salvataggio, la ricapitalizzazione – pari a 28milioni e 600mila Euro – e la ripartenza di Goldoni SpA – avvenuta in solo due mesi – la partecipazione ad Agritechnica con la presentazione delle Serie 5000, 6000 e 7000, la partecipazione al Tractor of the year 2016 con la nomination per il P5000 e la partecipazione a Fieragricola, con uno stand in cui si potevano già toccare con mano le prime macchine Goldoni. “Far ripartire una produzione ferma da un anno e mezzo in soli due mesi è stata una scommessa che abbiamo vinto”. Parallelamente all’attività di rilancio di Goldoni, anche in MaterMacc – acquisita dal Gruppo alla fine del 2014 – sono stati compiuti due passi fondamentali: l’acquisizione di un’area industriale per dare nuovi spazi di crescita alle seminatrici, irroratrici, macchine per la lavorazione del terreno e la ridefinizione del layout del sito produttivo. E’ stata quindi creata una nuova area per la produzione di distributori pneumatici che costituiscono la tecnologia core delle seminatrici pneumatiche.
Nel ripercorrere i momenti cruciali dell’affermazione di Lovol Arbos Group, Andrea Bedosti ha sottolineato l’importante sodalizio tra Cina e Italia: un progetto industriale e al contempo culturale, che con i gemellaggi della città di Zucheng con San Vito al Tagliamento e della città di Weifang con Modena, ha visto rafforzarsi il radicamento del Gruppo sul territorio italiano. Nel frattempo, nello stabilimento di Weifang, sono stati messi in produzione i trattori progettati in Italia: “da una linea di montaggio moderna, che recepisce i parametri europei, stanno uscendo i primi trattori della Serie 5000“.
Con orgoglio Andrea Bedosti ha voluto ricordare ai presenti anche la nomination del trattore Goldoni nell’ambito del Tractor of the Year 2017 tenutosi proprio durante Eima. Non solo. Vincitore del premio novità tecniche di questa edizione di Eima, R.E.D., Recovery Energy Depressure, il dispositivo messo a punto da MaterMacc che, collegato alla marmitta della trattrice, sfrutta l’energia in uscita prodotta dai gas di scarico, per ottenere la depressione necessaria al funzionamento del distributore pneumatico di una seminatrice.
Eima è stata l’occasione per annunciare il trasferimento delle attività di Bologna a Carpi, che ora è il quartier generale di Lovol Arbos Group S.p.A. Qui sono stati trasferiti gli uffici amministrativi e presto anche il centro R&D incluso il moderno testing center per le prove di motori, trattori e trasmissioni. “Oggi – ha puntualizzato Bedosti – il Gruppo dispone di 285mila metri quadrati di superficie industriale, che risulta essere la terza, per importanza, in Italia». Nei prossimi 12-18 mesi verranno apportate importanti modifiche non solo al layout dello stabilimento produttivo, ma anche al sistema di progettazione“.

Obiettivi produttivi concreti
Andrea Bedosti ha voluto ribadire la filosofia progettuale sottesa alla realizzazione delle macchine del Gruppo Arbos. In pratica, le macchine sono progettate e realizzate in funzione della loro applicazione, il processo agronomico è al centro della progettazione. Ne consegue una maggiore attenzione ai costi di esercizio, un minor impatto sull’ambiente, un minor dispendio energetico, nonché un’ottimizzazione delle quantità di sementi, concimi, agrofarmaci utilizzati. Per il futuro, continueranno a essere progettate e prodotte macchine specializzate, macchine per il campo aperto, di media e alta potenza. Per quanto riguarda le attrezzature, fanno parte della linea di prodotto le seminatrici, gli irroratori, le macchine per la lavorazione del terreno. “In poco tempo – ha fatto notare Bedosti – siamo passati ai fatti. L’offerta di MaterMacc è oggi molto più articolata rispetto al momento dell’acquisizione: la gamma di prodotto è stata completata con le nuove macchine da grano, con una seminatrice per semina diretta, ed è stata avviata la distribuzione degli irrigatori». Il piano di sviluppo per MaterMacc è un piano di sviluppo articolato, che vedrà il primo completamento entro la fine del 2018. «Anche per Goldoni – ha proseguito Bedosti – abbiamo preparato un piano di completamento della gamma che si dovrebbe concludere entro la fine del 2018″. L’obiettivo da compiersi nei prossimi due-tre anni è dunque l’integrazione di tutte le macchine per il ciclo agronomico in una full line completa che va dalla lavorazione del terreno, fino alla raccolta.