I grappoli maturano in ritardo…

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“Mai visto un luglio del genere” sospira Francesco Averoldi, 49 anni, ultimo di quattro generazioni di viticoltori, con 15 ettari a vigna nel comune di Bedizzole, in provincia di Brescia, a ovest del lago di Garda, e clienti anche in Cina e Stati Uniti. Pioggia e sole, nuvole e pioggia, grandine, umido e persino nebbia questa mattina in alcune zone del Mantovano. Da Brescia a San Colombano, da Pavia a Mantova, l’estate pazza vista sino a oggi sta creando non pochi problemi ai vigneti della Lombardia, una regione che schiera oltre 3.200 imprese vitivinicole e che, su quasi 18 mila ettari, produce un milione e 300 mila ettolitri di vino Docg, Doc o Igt . Gli esperti della Coldiretti stanno monitorando la situazione e raccogliendo le segnalazioni degli agricoltori.

Nel Bresciano hanno avuto prima la grandine a macchia di leopardo e poi le piogge continue. “Certi giorni sembrava di essere a ottobre – spiega Francesco Averoldi – lunedì qui da noi ha piovuto tutto il giorno. Manca un po’ sole soprattutto adesso che è iniziata la maturazione dei grappoli”. In questo periodo, infatti – spiega la Coldiretti Lombardia – gli acini verdi cominciano a prendere colore e questo dipende anche dal grado di soleggiamento e luminosità delle giornate. Per questo sarà strategico il mese di agosto. “Ci serve il sole” afferma Averoldi

«Fino alla metà di giugno era andato tutto per il meglio – spiega Marta Madama, responsabile del settore vitivinicolo di Coldiretti Pavia – Poi però è iniziato un lungo periodo con temporali e piogge frequenti che hanno favorito lo sviluppo di funghi ed erbe infestanti». Sono stati necessari continui interventi di cimatura e di pulizia. «Tutti i vitigni hanno sofferto – aggiunge Milena Guerci, la cui azienda di Casteggio coltiva 37 ettari di vigneto – in particolare negli ultimi 15-20 giorni, quando la continua alternanza di pioggia e sole non ha permesso di effettuare i soliti interventi». Molto dipende da come andrà agosto.

“L’anno scorso – spiega Mentore Bernini, esperto viticolo di Mantova e dei suoi lambruschi – una stagione così piovosa c’era stata fra aprile e maggio, adesso invece abbiamo la pioggia primaverile con temperature estive. Sembra quasi un clima tropicale. Da oltre 20 anni non ricordo una stagione del genere”.  A Chiuduno, in provincia di Bergamo, Simone Locatelli, guarda la sua vigna e dice: “I continui sbalzi climatici, con la frequente alternanza di sole e pioggia, stanno facilitando la diffusione dell’oidio. Speriamo che per le prossime settimane la situazioni migliori e il tempo si ristabilisca altrimenti c’è il rischio che venga compromessa la produzione”. Stessa situazione sulle colline di San Colombano, enclave milanese fra Lodi e Pavia, dove Antonio Panigada coltiva 5 ettari e guarda il cielo: “Speriamo almeno in un agosto caldo secco”.  In Valtellina le varietà sono più tardive, “però anche qui da noi – spiega Alberto Marsetti, viticoltore e presidente di Coldiretti Sondrio – sarebbe bene che smettesse di piovere”. Ma domani in Lombardia sono previste precipitazioni sparse e temperature in calo.