Grana Padana da record

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ASSEMBLEA GRANA PADANO_TAVOLO RELATORI

“Nel 2014 abbiamo messo in campo tutte le nostre forze per fronteggiare la crisi internazionale. L’export ha fatto segnare una nuova e significativa crescita del 4,5%, ma abbiamo dovuto fare i conti con l’embargo russo. Ora gli sforzi di Grana Padano sono concentrati su Expo 2015, dove ci presentiamo come il piĂą importante player italiano del settore lattiero caseario. Metteremo in campo la dignitĂ  ed il coraggio di chi si presenta al mondo nella chiarezza e nella trasparenza. Esattamente il contrario della strategia di consumo dei similari che nascondono, finchĂ© potranno, le loro origini e il loro disinvolto percorso produttivo, cercando di assomigliarci e confondersi con noi”. Lo ha dichiarato Nicola Cesare Baldrighi, presidente del Consorzio Tutela Grana Padano, all’Assemblea Generale a Desenzano del Garda, che ha approvato la relazione del consiglio d’amministrazione sull’attivitĂ  del 2014 e il piano produttivo per il 2015. Nel 2014 la produzione di Grana Padano è salita a 4.840.019 forme, il 6,02% in piĂą rispetto all’anno precedente, con il 59,27% lavorato nei caseifici cooperativi e il 40,73% nelle industrie casearie. 

“I Piani produttivi – ha continuato il direttore generale Stefano Berni – ci permettono di far crescere la produzione secondo le esigenze del mercato. Lo testimoniano le performance del Grana Padano, che – dal 1998 ad oggi – ha fatto registrare un incremento in quantitĂ  del 45,71%, accompagnato da una crescita esponenziale delle esportazioni, aumentate da 350.000 forme di 17 anni fa a 1.588.000 nel 2014”

Sul fronte dei consumi interni, Grana Padano insieme a TrentinGrana ha confermato la sua leadership nella categoria “formaggi duri tipici italiani” con una quota nei volumi del 49,4% e un incremento sul 2013 del 1,4%. Il 64% del formaggio è stato venduto in pezzi e in forme, circa il 28% grattugiato. Nuova decisa crescita per le esportazioni, con un + 4,5% rispetto al 2013 e 1.588.000 forme vendute all’estero, due su tre nell’Unione Europea. Primo mercato si è confermata la Germania, con 373.192 forme, seguita dagli USA con 142.608 e dalla Svizzera con 142.554 forme. L’incremento piĂą significativo, pari al 29%, si è registrato in Spagna, al nono posto tra i paesi importatori con 58.702 forme, davanti all’Australia, salita oltre le 40.000 forme importate.