Gli investimenti sono fondamentali per la ripresa

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Il 2014 si prospetta un anno difficile per il mercato nazionale delle macchine agricole. I dati di FederUnacoma sulla base delle analisi del CEMA – European Committee of Associations of Agricultural Machinery (il Comitato che riunisce tutte le associazioni dei costruttori europei) indicano a fine 2013 una flessione delle vendite e delle immatricolazioni, in Italia e nel Regno Unito, in calo rispettivamente dell’1,7% e del 9,9% rispetto allo stesso periodo del 2012. Inizio d’anno ancora in negativo per l’Italia, dunque, con il primo trimestre del 2014 che fa registrare un calo del 2,9% per le trattrici rispetto al trimestre 2013. In flessione anche le trattrici con pianale di carico (-11,1%), i rimorchi (-2,1%) e le mietitrebbiatrici (-28,9%).

A fronte del dato negativo per le immatricolazioni nazionali, a trainare la produzione italiana (pari a 7,7 miliardi di euro in valore) è l’export verso i Paesi europei, che al contrario fanno segnare buone performance.

“Una ripresa degli investimenti nella meccanizzazione costituisce uno dei fattori chiave per la competitività della nostra economia primaria, oltre che per una piena ripresa della meccanica di comparto”, spiega il presidente di FederUnacoma Massimo Goldoni.

Accordo pieno di UNCAI – Unione Nazionale Agromeccanici e Industriali, sulla linea indicata da Goldoni, “perché – spiega il presidente di UNCAI, Aproniano Tassinari – dimostra come ci sia l’esigenza inderogabile di un aumento di produttività che può essere garantita solo dai terzisti attraverso la loro dotazione tecnologica e professionale”.

È necessario allargare la visione sul comparto e ragionare su un piano diverso, attraverso un’alleanza strategica tra agricoltori e terzisti, proprio come UNCAI e Confagricoltura stanno facendo. Al contempo, per accrescere gli investimenti in macchine e tecnologie sono necessarie risorse, a conferma di quanto sta facendo UNCAI in Europa e Italia, per far sì che i contoterzisti agromeccanici accedano a pieno diritto ai fondi PSR con misure specifiche destinate a macchinari e mezzi altamente tecnologici, a basso tasso di inquinamento e in grado di avere ricadute positive su tutto il comparto primario.