Giovani agricoltori: attivo il Bando “Primo insediamento”

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L’agricoltura cerca giovani. Per chi ha meno di 39 anni, è ancora attivo il Bando “Primo insediamento”, gestito da Ismea per conto del Ministero dell’Agricoltura, che mette a disposizione 70mila euro per finanziare progetti di aziende agricole nuove di zecca, elevando rispetto alle annualità precedenti il premio, inizialmente fissato in 40mila euro. La misura prevista dal Bando nazionale è applicata su tutto il territorio italiano, senza distinzioni. Questo l’identikit del potenziale beneficiario: ha un’età compresa tra i 18 e i 39 anni, può essere organizzato anche in forma societaria ma, soprattutto, intende insediarsi per la prima volta in una impresa agricola in qualità di capo azienda. Contestualmente, va presentato un piano aziendale per lo sviluppo dell’attività, articolato su un periodo di almeno cinque anni e supportato da un progetto che dimostri la sostenibilità economia e finanziaria dell’operazione. Gli aiuti sono limitati alla categoria “micro” e piccole imprese e sono ovviamente esclusi dalle agevolazioni i giovani che si insediano in aziende creata dal frazionamento di realtà già esistenti.  L’insediamento deve avvenire successivamente alla presentazione della domanda di partecipazione al Bando e va perfezionato con ulteriori requisiti dimostrati, tra cui l’iscrizione al regime previdenziale agricolo, alla Camera di Commercio e alla contestuale apertura di una Partita IVA.

Con una significativa crescita nell’occupazione giovanile (+14%), l’agricoltura è rimasto uno dei pochi settori in grado di offrire prospettive lavorative reali e concrete, così come finanziamenti ed agevolazioni rivolti soprattutto alle giovani generazioni. Sono sempre più numerosi i giovani che scelgono di investire nell’agricoltura, a conferma della dinamicità di un settore capace di unire tradizione e innovazione.  Come affermato da Maria Letizia Gardoni, delegato nazionale di Coldiretti Giovani Impresa, “la maggior parte dei giovani sono diventati imprenditori agricoli per passione, e quindi per una scelta personale. Hanno capito che possono realizzarsi nel settore agroalimentare italiano, fare investimenti sulla propria vita, crearsi una famiglia e continuare a vivere in Italia, facendo il lavoro da loro voluto”.

Maria Pirrone, la presidente di Agia, l’associazione dei giovani di Cia, sottolinea : “Sta crescendo la concreta opportunità per i giovani di trovare lavoro nell’impresa agricola. Ci sono molti dati che lo confermano: dal boom degli iscritti alle facoltà agrarie (+43,1% per scienze zootecniche e tecnologie delle produzioni animali, +22,9% per scienze e tecnologie alimentari, +18,6% per scienze e tecnologie agrarie e forestali mentre le università perdono iscritti)  alla percezione positiva che i giovani hanno dell’agricoltura. Questi dati dicono che per battere la disoccupazione giovanile il nostro settore è decisivo e che oggi l’impresa agricola è prima di tutto un’impresa ad alta innovazione e ad alta formazione: il 40% dei giovani agricoltori possiede un diploma e l’11% una laurea e il 41% degli agricoltori con laurea è giovane. Soprattutto se l’agricoltura è integrata con altre funzioni in una logica di filiera. Per questo anche con la nostra presenza in Expo ci occupiamo di agricoltura e benessere che significa anche mettere in campo le prime fattorie sportive d’Italia con un preciso protocollo studiato insieme alla Federazione di Atletica Leggera, che significa affermare il ruolo delle Fattorie didattiche e del Turismo verde, che significa attenzione all’alimentazione. Basti dire che un quarto delle imprese agricole under 35 fa coltivazione biologica”. La misura sarà ovviamente attiva fino a esaurimento delle risorse e per ottenere il finanziamento è necessario inoltrare la domanda, esclusivamente per via telematica, attraverso il sito di Ismea.

Articolo di Emiliano Raccagni